Siamo abituati a vedere gli eroi dei fumetti passare dalla carta allo schermo e diventare cartoni animati o lungometraggi. Soprattutto la DC e la Marvel hanno ormai reso possibile un fenomeno che, almeno in campo cinematografico, qualche decennio fa si presentava difficoltoso, per questo veniva messo in produzione sporadicamente e non sempre con risultati apprezzabili; forse soltanto la Wonder Woman di Lynda Carter si mostrava, negli anni ‘80, come opera evoluta per scrittura e resa filmica. Le versioni precedenti di live action con altri supereroi, degli anni ‘60-’70, erano molto più elementari e squisitamente da tv dei ragazzi (si pensi, ad esempio al Batman di Adam West o ai primi film dell’Uomo Ragno). L’arrivo dei computer e degli effetti speciali ha contribuito alla nascita delle saghe kolossal che vediamo adesso, rendendo i film più corposi e strutturati anche dal punto di vista narrativo.
Oggi siamo ormai giunti al punto di poter affermare, senza tema di essere smentiti, che quasi ogni mese viene annunciata l’uscita di un film o di una serie derivati in qualche modo da un fumetto. Il pubblico, soprattutto quello più giovane, viene a conoscenza degli eroi e delle loro storie attraverso la tv e il grande schermo, non più attraverso gli albi.
In Italia abbiamo un paio di eccezioni di cui possiamo andare orgogliosi. Abbiamo eroi che fanno un percorso molto più ardito e originale: nati nei romanzi diventano sì, come molto spesso accade, protagonisti di fiction e film, ma si concedono anche il lusso di farsi trasporre sulle pagine dei fumetti.
Gli eroi dello scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni sono molto avvezzi a questo fenomeno, in particolare Il Commissario Ricciardi, protagonista di un ciclo di romanzi da cui sono derivati una fiction e svariati fumetti.

Maurizio De Giovanni
La fiction è peraltro in onda su Rai 1 proprio in questo periodo, la terza stagione si concluderà col quarto episodio nel corso della settimana entrante.
Uno dei promo Tv della terza stagione della fiction “Il Commissario Ricciardi”
Sullo schermo il Commissario è interpretato dall’attore Lino Guanciale, nei fumetti invece ha acquisito, su indicazione che pare sia stata impartita ai disegnatori dal suo stesso autore, una certa somiglianza con l’attore Andy Garcia.

Il Commissario Ricciardi dei fumetti
La prima trasposizione a fumetti di un romanzo di Ricciardi risale addirittura al 2010. Il graphic novel, edito da Cagliostro E-Press, si intitolava “Mammarella. Una storia a fumetti del commissario Ricciardi”, testi di Alessandro Di Virgilio e dello stesso De Giovanni, disegni di Claudio Valente.

La copertina del primo fumetto del Commissario Ricciardi (Cagliostro E-Press)
Nel 2015 è uscito, stavolta per la Star Comics, il volume “I vivi e i morti. Un'indagine del commissario Ricciardi”; ai testi ancora De Giovanni/Di Virgilio, ai disegni Emanuele Gizzi.

La copertina del volume Star Comics “I vivi e i morti. Un'indagine del commissario Ricciardi”
Dal 2017 cominciano, a cadenza quadrimestrale, le pubblicazioni della Sergio Bonelli Editore, che proseguono ancora oggi. Il primo volume “Il senso del dolore” è stato sceneggiato da Claudio Falco (noto autore di Dampyr) su soggetto di De Giovanni. I disegni sono di Daniele Bigliardo.
Nel corso del tempo, sui vari volumi usciti successivamente si sono succeduti alle matite diversi altri artisti tra cui Luigi Siniscalchi, Alessandro Nespolino e Lucilla Stellato (tutti campani, pare per esplicito desiderio di De Giovanni).
Alla sceneggiatura si sono avvicendati a Claudio Falco, Sergio Brancato e Paolo Terracciano.

Le copertine di alcuni albi del Commissario Ricciardi della Sergio Bonelli Editore
Alessandro Di Virgilio, che per primo, nel 2010, si era cimentato con successo nella scrittura del commissario, al punto da spingere De Giovanni a dichiararlo “l’unico che può scrivere Ricciardi oltre al suo creatore”, ha poi preso a sceneggiare, sempre per la Bonelli, un’altra creatura dello scrittore partenopeo, quell’Ispettore Lojacono protagonista de “Il metodo del coccodrillo” e de “I bastardi di Pizzofalcone”.

Alessandro Di Virgilio
Come è evidente, la produzione fumettistica riguardante Ricciardi, tranne, per ora, qualche rara eccezione, deriva narrativamente dai romanzi, così come accade per gli episodi della fiction.
Per i pochi che non conoscono il personaggio diciamo che le storie vissute dal commissario sono dei gialli. Il commissario vive a Napoli, negli anni ‘30, in pieno regime fascista. Possiede una facoltà che lo tiene perennemente a contatto con il dolore altrui: è in grado di vedere, sotto forma di spettro, l’ultimo pensiero dei morti di morte violenta. E’ una sorta di maledizione che lo aiuta a risolvere i casi di omicidio, ma lo condanna a una vita infelice, solitaria (benché siano almeno tre le donne interessate a lui).

L’incontro di Ricciardi con uno spettro, tratto dall’albo “In fondo al tuo cuore”
Spesso nei fumetti, questa atmosfera eternamente malinconica, viene resa non soltanto col disegno, ma anche attraverso il colore. Nel ciclo “Le stagioni del Commissario Ricciardi” ad esempio, la colorazione è praticamente bicromatica, fondata su due colori principali, diversi per ciascun volume.
Degli albi del commissario esistono ben diciassette edizioni da libreria. Dal 3 novembre scorso sono disponibili anche in digitale sulla piattaforma “Bonelli Digital Classic”.
Noi ci rileggiamo la prossima settimana.













