Appena è arrivata la notizia che in Piemonte le superiori torneranno alle lezioni in presenza solo dal 18 gennaio, è subito riesplosa la protesta di coloro che si sono battute contro la didattica a distanza: "E' l'ennesimo fallimento delle istituzioni nazionali e regionali che si erano impegnate a farci tornare in classe dopo Natale". Maia, studentessa di 16 anni del liceo 'Gioberti' di Torino, che insieme alle 12enni Anita e Lisa ha dato vita alla protesta anti-dad, si dice amareggiata dalla decisione della Regione Piemonte.
"Non avevo molte aspettative che sarebbero riusciti a risolvere la questione - aggiunge - ma non è stato fatto proprio niente dimostrando che le lezioni in presenza sono per loro l'ultima delle priorità". Per la studentessa è paradossale che "le scuole rimangano chiuse mentre ci sono code infinite all'Ikea e nei centri commerciali".
"Non so se è per manifesta incapacità o per non volontà, ma se un problema non viene risolto significa che non è ritenuto importante", sottolinea Maia.