Oggi voglio esplorare insieme a voi il potenziale del corpo umano nella gestione delle situazioni stressogene che ci rendono particolarmente tesi e spossati, sia fisicamente che psicologicamente, portandoci molto spesso in uno stato di esaurimento e logorio psicofisico che ci provoca immancabilmente ansia, se non addirittura tormento e angoscia, al solo pensiero di affrontarle. Voglio parlarvi di quella condizione mentale e psicofisica che molti Coach definiscono: "L'arte della concentrazione rilassata e della sicurezza in sé stessi". Vale a dire la capacità di mantenere una mente calma e lucida e una volontà forte e strategica, in grado di liberare tutta l'energia interiore che ci permette di fare emergere le nostre risorse e di superare più facilmente le situazioni critiche. Forse non ci avete mai pensato, ma è possibile sviluppare abilità interiori e riscoprire potenzialità per molto tempo represse o ignorate, così da riuscire a raggiungere risultati considerati impossibili.
Quante volte vi siete trovati di fronte a una situazione che vi ha suscitato uno stato di nervosismo, di dubbi e di disapprovazione? Tutte condizioni mentali che creano una sorta di blocco e vi impediscono di superare “lo scoglio” e di raggiungere il risultato sperato. La verità è che siamo proprio noi, i primi, a metterci dei freni, imporci dei blocchi e, limitandoci, ci condanniamo al fallimento prima ancora di averci provato. Purtroppo, ogni giorno siamo bombardati da una infinita quantità di fattori stressogeni che, togliendo serenità alla nostra mente, non ci permettono di valutare gli eventi nella giusta prospettiva. Ci confiniamo nel giudizio contro noi stessi, riducendo così la nostra autostima oppure contro gli altri, alimentando così rabbia e frustrazione. Se vogliamo vivere una vita “da protagonisti”, in coscienza e conoscenza, è fondamentale lavorare per riuscire a portare la nostra mente in uno “stato di calma”, focalizzata all'obiettivo che vogliamo raggiungere o alla situazione problematica che vogliamo superare.
Come vi ho detto: “L'arte della concentrazione rilassata”. Condizione mentale in cui so cosa devo fare perché credo in me stesso, nelle mie potenzialità e nelle mie risorse. In questo stato mentale, riesco a valutare in modo chiaro i pro e i contro. Non giudico, ma sono fiducioso e concentrato. E sì! Per armonizzare mente e corpo dobbiamo smettere di giudicarci, di criticarci e di voler controllare ogni cosa. In questo modo, sviluppiamo la fiducia che stimola in noi l'ingrediente basilare di tutte le migliori prestazioni: la sicurezza in noi stessi. La fiducia nei confronti della capacità innata del nostro organismo di auto regolarsi e curarsi, se non ostacolato. Il nostro corpo, nello specifico, il cervello, la memoria consapevole e inconsapevole e il sistema nervoso racchiudono funzioni incredibilmente sofisticate e competenti. Tutti noi possediamo una “intelligenza” in grado di imparare le cose che non conosciamo e di condurci verso “mete” incredibili. Quante volte ve lo siete detto?
“Non ci provo neanche, tanto so che è impossibile”. “Non sono in grado di farlo”. “So che sto sbagliando e che dovrei cambiare, ma non ci riesco”. Ecco, queste sono tutte affermazioni in cui esprimete la vostra “non fiducia” nelle vostre capacità. Eppure le nostre risorse sono molto superiori a quelle che quotidianamente utilizziamo. Il nostro cervello utilizza miliardi di cellule e di circuiti neurologici di comunicazione in ogni istante. E lo fa indipendentemente dalla nostra volontà. Non esiste un computer in grado di avvicinarsi alla complessità delle nostre funzioni autonome psicofisiche, organiche e sistemiche. Vi faccio un esempio. Mentre leggete queste parole il vostro corpo sta mettendo in atto tutta una serie di coordinazioni molto complicate. Gli occhi si muovono senza sforzo, immagazzinando immagini che vengono automaticamente associate a ricordi di segni similari, convertite poi in simboli, connessi ad altri simboli per formare la parola e il suo significato. In ogni secondo, avvengono migliaia di queste operazioni. Contemporaneamente, in modo inconsapevole, il vostro cuore sta pompando sangue, mentre continuate nell'atto della respirazione, permettendo così un lavoro fluido a un sistema meravigliosamente complesso fatto di organi, ghiandole e muscoli. Mentre voi state leggendo, non ve ne accorgete, ma miliardi di cellule stanno lavorando in sincronia: si riproducono, si riparano o contrastano agenti patogeni.
Tutto avviene in modo automatico e senza sforzo e questo perché non ci sono i vostri pensieri che interferiscono con queste complesse funzioni, ma state lasciando fluire la capacità innata del vostro organismo che vi permette di svolgere un’azione “imparata” nell’infanzia (la lettura), senza mettere limiti o ad ostacoli. State utilizzando una vostra risorsa, senza giudizio, senza sforzo. Le funzioni automatiche del nostro organismo lavorano bene solo senza l'interferenza dei nostri pensieri giudicanti e limitanti. La verità è che i pensieri “negativi” possono creare interferenze negative, inibendo funzioni corporee o modificandole. Possono portare un cuore in tachicardia o uno stomaco a contrarsi con forti spasmi. Possono causare sbalzi di umore, perdita di concentrazione, stati d’ansia e, se uniti a uno stile di vita squilibrato, possono provocare patologie di ogni genere.
Ecco perché, dobbiamo puntare ad armonizzare il corpo e la mente, solo in questo modo il nostro organismo sarà in grado di svolgere al meglio tutte le sue funzioni. Per riuscire in questa ardua impresa dobbiamo imparare a “calmare” la nostra mente e cioè: meno paura, sforzo, rimpianto, controllo, agitazione, distrazione, calcolo e soprattutto giudizio. I giudizi sono personali e soggettivi. Sono reazioni dell'Ego a quello che l'esperienza ci fa vedere, sentire e provare. Pensateci: la mente giudica un fatto, successivamente si identifica e alla fine giudica sè stessa. Ci porta a convincerci che...! Così, molto spesso tali giudizi diventano profezie che si realizzano da sole: "Vedrai che sbaglio, perchè è troppo difficile", e questo succederà! Vi è mai capitato? Se ci giudichiamo incapaci, (questo vuol dire che la nostra mente ha stabilito un'identità basata su giudizi negativi), non facciamo altro che nascondere il nostro potenziale e immancabilmente diventiamo quello che pensiamo. Quello che dobbiamo fare invece è provare ad agire, senza giudicarci. Abbandonare i giudizi non vuol dire ignorare gli errori, ma significa semplicemente vedere i fatti per quello che sono, senza aggiungere nulla di più. La consapevolezza priva di giudizio ci porta all'osservazione, ci induce a ricercare le cause che si nascondono dietro a un nostro insuccesso, liberandoci dalla rabbia, dalla frustrazione e dallo scoraggiamento della non riuscita. Cosa c’è di più veritiero del vecchio detto: “Sbagliando si impara”? L’errore deve essere compreso, non soffocato o ignorato. Ogni atto o comportamento appreso non resta fine a sé stesso: ci serve per apprendere altre cose e ci mette in condizione di acquisire l’abitudine ad apprendere e crescere nella nostra consapevolezza.
Ogni conquista è un ostacolo superato, perché valutato, analizzato, ma anche interiorizzato, vale a dire “vissuto emozionalmente” come è giusto che sia, con una naturale iniziale delusione che deve essere incanalata e trasformata in determinazione. Ricordatevi che il giudizio suscita sempre una reazione emotiva e con essa aumenta la componente stressogena limitante. Smettere di giudicare vuol dire “vedere chiaro” i fatti che accadono davanti ai nostri occhi. Le cose appaiono per come sono senza distorsioni e in questo modo la mente si placa. Noi siamo a caccia di approvazione o in fuga di disapprovazione. Impariamo invece a valutare le nostre azioni per quello che sono, con una “consapevolezza senza giudizio”. Questa condizione mentale ci permette di fare osservazioni non giudicanti, riconoscendo le proprie forze, i traguardi, gli sforzi, ma anche i punti deboli, gli insuccessi, le difficoltà.
Tutto fa parte della nostra esperienza di vita. Solo una mente “serena”, libera dal turbinio dei mille pensieri disturbanti ci permette di capire che gli errori possono essere visti come una parte importante del processo di crescita; ci permette di fare fluire all'esterno le nostre risorse ed impegnarci senza paura nelle nostre azioni quotidiane. Le capacità sono dentro di noi, basta liberarle! Dobbiamo aumentare la consapevolezza di ciò che siamo e per riuscire a farlo dobbiamo toglierci gli “occhiali del giudizio” che potrà avere lenti scure, quindi ci farà vedere sempre il “bicchiere mezzo vuoto” o lenti rosa, quindi il “bicchiere sempre mezzo pieno”, entrambe percezioni disfunzionali, perché non ci permettono di vedere la realtà delle cose e ci condannano a una vita di continue delusioni o di false speranze. Come sempre i miei articoli non si fermano solo ai consigli, ma vi suggeriscono soluzioni: ci sono scuole e professionisti in grado di aiutarvi in questo percorso di riequilibrio corpo e mente. A voi la scelta!