Il consigliere regionale Alberto Avetta ha presentato un’Interrogazione per comprendere le intenzioni della Regione sugli ospedali canavesani. In particolare sostiene che sia necessario “ripensare i presidi di Cuorgnè, Settimo Torinese e Lanzo, recuperare strutture dismesse come Castellamonte, rilanciare Caluso e Locana, estendere la telemedicina alle nostre valli".
"Il PNRR (Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza) offre opportunità molto interessanti per la sanità territoriale - dichiara -. L’investimento complessivo è di 15,6 miliardi di euro: 8,6 per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del sistema sanitario e 7 per la medicina territoriale, le reti di prossimità, la telemedicina, ecc., attraverso potenziamento e creazione di strutture e presidi territoriali".
Per il Piemonte significa poter contare su 270 milioni di euro con i quali realizzare di almeno 93 Case di Comunità e 27 Ospedali di Comunità. "Per il Canavese tutto questo costituisce un’opportunità straordinaria: insieme al tanto atteso nuovo Ospedale di Ivrea, potremo pianificare una rete di medicina territoriale più efficiente ed integrata - interviene Avetta -. Recuperando tutti i presidi ospedalieri oggi dismessi o sottoutilizzati. Dal momento che la Regione, in collaborazione con l’AslTO4, dovrà definire il piano degli investimenti entro la fine del 2021, vorremmo capire, mancando pochi mesi, come intende procedere e in che tempi e secondo quali modalità pensa di coinvolgere i territori interessati, a cominciare dai Sindaci".
Quindi aggiunge: “L’AslTO4 è un’area ampia, non densamente abitata, in cui i cittadini sono costretti a percorrere lunghe distanze per raggiungere i presidi sanitari: da Chivasso e Settimo Torinese a Cirié per arrivare fino a Lanzo. Da Caluso a Ivrea per finire con Castellamonte e Cuorgnè fino a Locana. Un territorio in cui troviamo presidi sanitari da ripensare nel loro utilizzo (Cuorgnè, Settimo Torinese, Lanzo), strutture dismesse (ex ospedale di Castellamonte) ed altre ancora come Caluso e Locana, per le quali gli obiettivi del PNRR possono rivelarsi una grande opportunità di trasformazione e rilancio. Le stesse considerazioni valgono per le risorse destinate alla digitalizzazione dell’assistenza sanitaria a cominciare dalla telemedicina, davvero preziosa per le nostre valli. Insomma, i soldi ci sono, stanno per planare sul Canavese, ma non vorremmo che planassero dall’altro anche i progetti, che devono essere discussi con i territori, a partire dai Sindaci".