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Sanità | 22 novembre 2020, 09:55

La catena del freddo piemontese che "protegge" il vaccino anti-Covid: come funziona [VIDEO]

Il Piemonte si candida a un ruolo da protagonista nello stoccaggio, trasporto e somministrazione dei vaccini grazie a Casale Monferrato: "Arcuri si affidi a noi"

La catena del freddo piemontese che "protegge" il vaccino anti-Covid: come funziona [VIDEO]

 

Le prime dosi di vaccino anti Covid dovrebbero arrivare in Italia a gennaio. In quella che si preannuncia essere una sliding doors tanto importante quanto delicata nella lotta contro il Coronavirus, il Piemonte si candida a rivestire un ruolo di assoluto protagonista nella gestione del vaccino grazie alle competenze del “distretto del freddo di Casale Monferrato”.

Se infatti la fornitura di vaccini della Pfizer saranno i primi ad arrivare in Italia, è altrettanto vero che la conservazione a bassissime temperature rappresenta un ostacolo non da poco per le fasi di stoccaggio e di distribuzione. Da qui l’assunzione di responsabilità di chi da quasi un secolo ha a che fare ogni giorno con il freddo: “Casale ha iniziato 80 anni fa a lavorare nel freddo, producendo le prime celle frigorifere per la refrigerazione commerciale. Oggi ha un'esperienza e una tecnica unica a livello mondiale, con una decina di aziende leader del settore. La competenza deve essere messa a disposizione della nazione”, spiega Federico Ribolti, sindaco di Casale Monferrato. “Sentiamo la responsabilità? Si ma vogliamo essere i primi al mondo, ne abbiamo le capacità. Siamo certi di essere i principali interlocutori. Commissario Arcuri, si affidi a chi ha la competenza, accolga la nostra disponibilità” è l’appello rivolto dal primo cittadino a chi si occupa dell’emergenza in Italia.

Ma come funziona la catena del freddo? E come verrà gestito lo stoccaggio e la somministrazione del vaccino Pfizer? A spiegarlo è Marco Buoni, rappresentante imprese Casale per il Freddo: “Il vaccino parte dal sito produttivo, in genere abbiamo vaccini che vanno da - 80°, - 20° e + 4° e arrivano nei magazzini tramite gli aeroporti. Qui vengono stoccati, ma non è facile raggiungere i -80° come nel caso del vaccino Pfizer: sono richieste celle frigorifere e strutture di logistica adeguate”.

Casale Monferrato, oltre alle competenze sviluppate, si candida a diventare il centro nevralgico in Piemonte, e perché no in Italia, grazie alla posizione strategica nel Nord-Ovest del paese, trovandosi a 60 minuti di distanza da Torino Milano e Genova e poi viene portato nei centri di somministrazione.

Per salvaguardare il vaccino e la sua efficacia, oltre che sicurezza, è importante non spezzare mai la catena: "Non va mai rotta la catena del freddo, non bisogna mai cambiare la temperatura del vaccino: in questo caso specifico la temperatura va controllata sempre e questa è la nostra sfida. Se la temperatura viene rotta, il vaccino perde d’efficacia", racconta Buoni. "Il valore sociale ed economico di questo vaccino è molto alto e dobbiamo fare in modo che il trasporto sia sicuro", conclude il presidente europeo delle aziende del freddo.

E' certamente presto per sapere con certezza quali saranno i centri di somministrazione in Piemonte, ma secondo le indicazioni del commissario Arcuri, potrebbero essere un'ottantina.

Andrea Parisotto

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