C’è chi in modo negativo l’ha definita la “sanatoria per costruire vicino ai cimiteri”, ma la proposta di legge della Regione al Parlamento se accolta da Roma promette di essere una novità. Soprattutto una facilitazione per la maggior parte dei 1.180 Comuni che compongono il Piemonte.
Limite dei 200 metri
La legge del 2002, che fa riferimento ancora al Regio decreto del 1934, all’articolo 338 fissa la cosiddetta “zona di rispetto”. Tradotto non si può costruire a meno duecento metri dai camposanti, a meno che non ci fossero motivi di interesse pubblico che riducevano la distanza a cinquanta metri.
Cosa prevede la proposta
La proposta del Piemonte, su modello di quanto fatto in Veneto, permetterebbe di dare il via libera ai progetti bloccati dalla legge del 2002. Oltre a questo consentirebbe a chi ha costruito un’impresa o una casa dentro la fascia di rispetto di ampliarla o costruire un edificio adiacente, previo via libera del Consiglio Comunale e dell’Asl.
Relatore di maggioranza il capogruppo della civica “Cirio Presidente” Silvio Magliano. “Con questo provvedimento – ha spiegato in aula – diamo riscontro alle esigenze dei Comuni, che trovavano difficoltà anche a gestire situazioni già preesistenti”. La proposta ha ottenuto 40 voti favorevoli: si sono astenuti Allenza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle. “Non abbiamo partecipato – spiegano Alice Ravinale (AVS) e Alberto Unia (M5S) – perché in questa proposta al Parlamento c'è l’ennesimo tentativo di costruire nei centri urbani, con un meccanismo di sanatoria”.
A replicare l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Gallo: “La norma va a risolvere i problemi dei cittadini: vogliamo dare una risposta alle istanze dei 1.180 Comuni dei piemontesi, soprattutto ai più piccoli dove cimiteri sono vicini ai centri abitati”. “La distanza dei duecento metri andava a limitare anche interventi di ampliamento di imprese, non solo di abitazioni. E’ una risposta al Piemonte: credo vada nella direzione di rispettare le norme, semplificando quelle urbanistiche attuali” ha concluso.