/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 18 settembre 2025, 07:00

Pinsa ricetta: il procedimento passo dopo passo

Chi ha assaggiato una pinsa ne ricorda la doppia anima: il bordo croccante e l’interno arioso, che sorprende per la sua leggerezza.

Pinsa ricetta: il procedimento passo dopo passo

La prima cosa da sapere è che la pinsa è unica, non è una copia: è un prodotto con una sua personalità, nato da un’intuizione precisa e da un lavoro di ricerca durato anni. Fare in casa la ricetta della pinsa passo dopo passo permette di riscoprire il piacere di un impasto curato nei dettagli, che regala al palato un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.

Gli ingredienti che danno carattere

La pinsa si distingue fin dall’inizio: la sua base non è fatta di un’unica farina, ma di tre. Frumento, soia e riso lavorano insieme come voci diverse di un coro. A cosa serve ogni farina? Quella di frumento dà sostegno e struttura, la soia integra fibre e proteine che rendono l’impasto più leggero, la farina di riso presenta un basso indice glicemico.

Chi vuole cimentarsi può affidarsi alla ricetta pinsa originale, che codifica le proporzioni e i tempi di lavorazione. L’acqua, presente in quantità generosa, rende l’impasto più elastico e arioso. A fare la differenza è la fermentazione lunga, che può arrivare fino a 72 ore: la pasta madre lavora lentamente, regala profumi complessi e crea una tessitura irregolare, con alveoli che raccontano la naturalezza del processo.

Accanto a questi ingredienti, ce ne sono altri indispensabili: il sale e l’olio extravergine di oliva, che profuma l’impasto e lo rende più facile da modellare. Due dettagli che chiudono il cerchio e preparano l’impasto alla cottura.

La ricetta della pinsa, il procedimento passo dopo passo

La preparazione inizia con la pasta madre sciolta in acqua fresca. Le farine vengono aggiunte poco alla volta, fino a creare un impasto morbido, quasi liquido, che sorprende per la sua consistenza. È qui che servono calma e costanza: la lavorazione lenta porta ordine a quello che all’inizio sembra informe. Solo dopo si aggiungono sale e olio, che completano la struttura.

Segue la fase più lunga: il riposo. L’impasto viene lasciato crescere, poi suddiviso in panetti e trasferito in frigorifero. Le ore trascorse a basse temperature permettono agli enzimi e ai lieviti naturali di trasformare la massa, arricchendola di aromi e rendendola più digeribile. Quando torna a temperatura ambiente è pronto per essere steso.

La pinsa non si lavora mai con il mattarello: le mani accompagnano l’impasto, lo allungano delicatamente e lo portano alla tipica forma ovale. Il forno deve essere già rovente: il calore intenso sigilla la superficie, crea la crosta dorata e lascia l’interno morbido e arioso. Bastano pochi minuti e il profumo invade la cucina.

Una volta cotta, la pinsa si può condire in mille modi, con un filo d’olio, oppure con verdure fresche, formaggi, salumi o ingredienti stagionali. La base resta sempre protagonista, mentre i condimenti la completano senza mai oscurarne la bontà. Anzi, vanno a esaltarla.

Idee di condimento per esaltare la pinsa

Una volta sfornata, come anticipato, la pinsa accoglie tanti sapori diversi. In estate si può giocare con pomodorini gialli e rossi appena scottati, basilico fresco e una spolverata di ricotta salata. Nei mesi più freddi, invece, funghi trifolati, taleggio e noci sono tra gli abbinamenti più amati, vero e proprio “comfort food”. Chi ama i contrasti può provare fichi maturi con prosciutto crudo e un filo di miele, mentre per chi cerca freschezza l’accostamento con stracciatella, rucola e limone grattugiato è sorprendente. Alla base, ricordiamo che ogni condimento è un invito a reinterpretare la pinsa secondo la stagionalità dei prodotti, la propria fantasia e – naturalmente – i propri gusti personali.

Dal forno alla tavola: un piacere che unisce

La ricetta della pinsa porta con sé un modo di stare a tavola. Viene servita calda durante una cena tra amici, tagliata a spicchi per l’aperitivo, condivisa in famiglia nei momenti più semplici. La sua forza sta nella capacità di adattarsi, restando sempre leggera e invitante.

Ogni volta che una pinsa esce dal forno, si rinnova la stessa sorpresa: croccante all’esterno, morbida dentro, profumata e versatile. È questo equilibrio a renderla unica e a farla ricordare. Prepararla in casa diventa allora un’occasione per riscoprire il valore dei gesti lenti e precisi, che trasformano farine, acqua e lievito in un piatto che conquista senza bisogno di presentazioni. E l’alternativa per chi non desidera impastare c’è, ovvero la base pinsa già pronta Di Marco: pochi minuti in forno e il gioco è fatto.

 

 

 Informazioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le parti. Contenuti riservati a un pubblico maggiorenne.

 

 

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium