(Adnkronos) - "Oggi l'Italia si presenta credibile davanti a un quadro economico e finanziario di estrema difficoltà. Abbiamo restituito centralità al nostro Paese''. Così la premier Giorgia Meloni parlando all'Assemblea di Confindustria a Bologna.
Dal palco la premier lancia un messaggio politico al presidente degli industriali, Emanuele Orsini, e non solo. ''Il governo c'è e non intende indietreggiare. Si vince e si perde tutti insieme'', scandisce.
"I provvedimenti che abbiamo messo in campo sono stati molti, diversi. Sono stati, come ricordava anche il presidente Orsini, frutto del nostro lavoro comune, del nostro confronto - evidenzia - Non ci siamo trovati d'accordo sempre, com'è normale, com'è addirittura sano in una democrazia, però noi abbiamo tutti quanti fatto del nostro meglio per un obiettivo che condividiamo da un punto di vista e dall'altro. Vale a dire: tutti vogliamo banalmente fare bene il nostro lavoro. E su questo ci possiamo ovviamente trovare''.
"In questa nazione ci sono anche problemi strutturali e la questione più urgente" da affrontare con "serietà e senza timore è il nodo del costo dell'energia", dice Meloni (questione posta nel suo intervento anche dal presidente di Confindustria), assicurando che "sulla materia energetica siamo sempre aperti a suggerimenti, idee nuove, proposte serie. C'è bisogno della collaborazione di tutte le persone di buona volontà. La porta del governo su questa materia è e rimane sempre aperta''.
L'esecutivo, spiega poi, sta ''lavorando a un'analisi del funzionamento del mercato italiano per comprendere se eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale possano essere la causa di aumenti ingiustificati, perché sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione".
"Inutile che io vi dica che il governo è perfettamente consapevole dell'impatto che i costi energetici hanno sulle famiglie e sulle imprese, soprattutto su quelle di piccole e medie dimensioni. E lo sappiamo anche perché dall'inizio di questo governo noi abbiamo stanziato circa 60 miliardi di euro che è l'equivalente di due leggi finanziarie per cercare di alleviare i costi. Ora è evidente che continuare a cercare di tamponare" il costo energetico "spendendo soldi pubblici non può essere la soluzione - dice Meloni - e per questo abbiamo accompagnato le risorse con diversi interventi alcuni dei quali rispondono anche alle necessità richiamate proprio dalla Confindustria".
Davanti agli industriali la presidente del Consiglio parla anche di dazi e Ue. "L'Europa abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni", chiede la premier.
"La mia amica Roberta Metsola ha detto che il Parlamento europeo è dalla nostra parte. Sarò onesta. Questo dipende dalle maggioranze che si formano di volta in volta, ma sicuramente tu sei stata dalla nostra parte e sei dalla nostra parte... E quindi grazie davvero", le parole rivolte alla presidente del Parlamento europeo presente tra gli ospiti in sala.
Sull'ex Ilva, sottolinea davanti agli industriali, ''il governo continuerà a fare la sua parte e sono certa che ognuno farà la sua parte. C'è bisogno che tutti gli attori diano una mano e non ci siano attori che preferiscano mettere i bastoni tra le ruote: credo tutti comprendano cosa c'è in ballo".
All'Assemblea di Confindustria la premier assicura: ''Il governo continuerà a fare tutto quello che può per creare le condizioni affinché sempre più aziende e investitori scelgano la nostra nazione per produrre. Intendiamo lavorare anche per rafforzare il nostro 'made in', la capacità del nostro tessuto produttivo di creare prodotti che non hanno uguali e mettendo insieme le due cose il messaggio che vogliamo lanciare all'Europa e al mondo intero è Make in Italy''. Un "messaggio che abbiamo già concretizzato con il provvedimento che riguarda i grandi programmi di investimento esteri in Italia per i quali abbiamo previsto norme che semplificano le procedure, la nomina di un commissario che significa un unico interlocutore anche a garanzia di tempi rapidi e risposte certe".
''Queste - sottolinea - sono alcune delle buone notizie, dopodiché c'è ancora molto da lavorare perché in questa nazione ci sono dei problemi strutturali che le famiglie e le imprese incontrano e che bisogna avere la forza, il coraggio, la visione, la lucidità di affrontare una volta per tutte''.
Poi, concludendo il suo intervento, la premier rivendica: "Fuori dai nostri confini c'è una voglia d'Italia che troppo spesso noi siamo gli unici a non vedere. Fuori dai nostri confini vedono che l'Italia starà raddrizzando la rotta e parlano di noi. Ci vedono ora su alcune materie come un punto di riferimento. Fuori da questi confini c'è tanta gente che vuole lavorare con noi e stringere accordi internazionali. Il governo c'è. Non abbiamo paura di non essere all'altezza di quello che abbiamo ereditato, di quello che rappresentiamo".
"Siamo pronti a continuare su questa strada con coraggio, con determinazione, ma anche con l'umiltà di non avere tutte le risposte a ogni domanda, perché si vince o si perde tutti insieme, senza paura di osare, di non perdere gli schemi, di scardinare le abitudini. Quindi sì, questa nazione ha bisogno ancora di fare tanto, però è una nazione che ha tutte, tutte le carte in regola per invertire la rotta. La prima cosa che noi dobbiamo fare è crederci".
"Questo governo ha da poco superato il giro di boa della legislatura. Se penso a tutto quello che vogliamo ancora realizzare, ragiono come se avessimo appena iniziato. Il mio messaggio per voi è pensate in grande perché l'Italia è grande e lo ha dimostrato in questi anni difficili. Il sistema Italia ha dimostrato la sua solidità, la sua capacità di reagire anche quando la tempesta sembrava troppo forte e il vento talmente impetuoso che pareva fosse impossibile riuscire a mantenere la barra dritta". Quindi, conclude Meloni, tra gli applausi della platea, "pensate in grande, perché io farò lo stesso. Vi ringrazio".