Economia e lavoro | 04 novembre 2024, 16:10

Sempre più donne in un artigianato piemontese che cerca di resistere alla crisi (ma gli stipendi devono essere uguali agli uomini)

CNA Piemonte celebra 50 anni di attività e accende un faro sulla componente femminile. Zanzottera: "Inclusione e parità per un nuovo fare impresa"

CNA Piemonte celebra 50 anni di attività e accende un faro sulla componente femminile

CNA Piemonte celebra 50 anni di attività e accende un faro sulla componente femminile

Fragili, ma anche resilienti. E, però, pure "imprevidenti". Sono queste le tre caratteristiche delle piccole e micro imprese secondo CNA Piemonte, che questa mattina ha continuato le sue celebrazioni per i 50 anni di attività. E se i primi due concetti sono piuttosto intuibili in un momento economico così complesso, la terza riguarda il futuro: calo demografico, ma anche passaggio generazionale. Due aspetti su cui le aziende faticano ancora a pianificare con chiarezza, aspettando piuttosto che il problema si ponga in maniera concreta e non più rimandabili.

Una stabilità che slitta 

I numeri parlano di imprese che stanno lentamente crescendo sui mercati nazionali, ma anche area UE ed Extra UE. Ma fatturato è vendite all'estero vedono una stabilità dominante, anche se chi peggiora supera chi migliora. Un lento scivolare, insomma, mentre aumentano i costi delle materie prime e quelli dei prodotti finiti, anche se meno del periodo Covid.

Tutti elementi che, in sintesi, stanno riportando ai livelli del 2019 dopo il balzo verso l'altro successivo alla pandemia. 

Anche le previsioni per il secondo semestre 2024 ricalca quanto successo nei primi sei mesi: il saldo tra chi cresce e chi diminuisce è negativo, anche se la stabilità è il dato più diffuso, ma anche gli investimenti ne risentono.

Tra le previsioni per l'uscita dalla crisi, oltre il 53,7% ammette di non saperlo, mentre il 31,6% ritiene possa servire almeno un anno.

Credito, lavoro e 2035: "Dialogo e buon senso"

"Il recente passato ci ha fatto vivere momenti tanto gravi, quanto inaspettati - dice Giovanni Genovesio, presidente di CNA Piemonte -. Non ne siamo ancora fuori e quindi, oltre a festeggiare, dobbiamo analizzare la situazione.  Ci sono problemi di credito, ma non solo. Abbiamo dovuto affrontare problemi come il Superbonus, con effetti a volte non risolvibili perché si sono cambiate le regole in corsa. E poi c'è il problema della carenza di manodopera sul mercato del lavoro. Servono percorsi di buon senso che ci permettano di lavorare con più serenità". Sulla transizione ecologica, "tutti noi con grande senso di responsabilità, abbiamo a cuore il tema dell'ambiente. Ma serve un percorso che permetta la riconversione. E non siamo così convinti che il 2035 possa essere una data per azzerare il motore endotermico. Un'impostazione così rigida mette a repentaglio la salute delle nostre aziende e crediamo ci possano essere alternative all'elettrico".

Piemonte più rosa (giovane e strutturato)

Altre cifre raccontano che in Piemonte il 26,8% delle aziende associate a CNA è guidato da donne. Più del resto d'Italia (22,7%). Inoltre guidano realtà più strutturare (oltre 5 addetti), senza grandi differenze nella manifattura, anche se svettano nel commercio. Hanno età media più bassa e guidano aziende più strutturate (non individuali).

E se gli uomini, prima di fare impresa, spesso erano dipendenti ed ex operai, le donne sono ex appartenenti al ceto impiegatizio.

Azzerare le differenze di salario e trattamento

Resistono gli stereotipi di genere sul ruolo della donna nella società, ma tra le aziende quasi l'80% dice che bisogna azzerare la differenza di stipendio tra uomo e donna a parità di ruolo e mansione. Meno sviluppata la sensibilità per l'utilizzo della quota rosa (40% di persone concordi).

Sulle caratteristiche di leadership, invece, domina una percezione paritaria tra uomini e donne, ma vengono viste molto più presenti sul versante femminile capacità come quella di coinvolgere i collaboratori. Anche la preparazione viene vista come una dote maggiormente femminile. Resiste però una difficoltà superiore nel fare impresa: colpa dei pregiudizi di genere e il bilanciamento vita/lavoro. Solo al terzo posto arriva la burocrazia.

Tra le strategie che le donne imprenditrici si aspettano dall'associazione di categoria, però, accanto a credito e formazione, sono soprattutto le donne a chiedere una spinta sulle reti per essere innovative e competitive. 

"Inclusione e parità di genere per una nuova impresa"

"Parità di genere e inclusione sono temi altrettanto centrali - spiega Delio Zanzottera, segretario regionale di CNA Piemonte -, oltre alla valorizzazione dell'imprenditoria femminile. Anche cosi si prepara un futuro migliore, eliminando le discriminazioni di genere, ma anche quelle verso i giovani. Ma esistono problemi anche nei confronti dei lavoratori più anziani. Serve un profondo ripensamento nel fare impresa e le piccole e le micro imprese, che sono l'anima dell'economia regionale, hanno i dovere di interpretare questo cambiamento".

Massimiliano Sciullo

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