Niente nido nei piccoli Comuni del Torinese. A denunciarlo è l'Uncem, che chiarisce come senza asili e poli scolastici nuovi le famiglie se ne vanno e si spopolano i borghi.
Il bando asilo del Pnrr "taglia fuori i piccoli Comuni". Per partecipare alla gara le piccole realtà hanno solo 15 giorni di tempo, con l'obbligo poi di riunirsi e trovare un ente capofila sul territorio. "Per poter rispondere all'avviso pubblico, - chiarisce il Presidente di Uncem Piemonte Roberto Colombero - il Ministero ci dice, organizzatevi insieme. Ma ci dà 15 giorni, con una disparità di trattamento con i grandi Comuni che fanno da soli. Non è costituzionale. Ingenera differenze, non rispettose dei piccoli. E dei grandi. Che devono lavorare insieme. Anche per gli asili. Ma il Ministero non lo vuole capire".
"Sembra che la Politica nazionale, - prosegue - negli ultimi cinque, otto anni, non voglia ripensare i modelli dei servizi, scuole, trasporti, sanità e ci lasci con i cerini in mano. A noi Sindaci. Senza medici di base. Senza asili, senza servizi 0-18, alle prese con le burocrazie degli Uffici scolastici regionali che mettono qui e là qualche numero in più o in meno".
"Sugli asili quanto successo sul bando nazionale di maggio non è concepibile, accettabile. Le grandi Città li realizzano, i piccoli Comuni no. O comunque per farlo, 6mila Comuni devono aggregarsi. Il Ministero sembra non sapere, volutamente, che in Italia esistono 470 Unioni di Comuni e Comunità montane, 52 in Piemonte. Escluse pure queste dalla partecipazione al bando. Mi chiedo dove arriveremo. Senza asili, le famiglie giustamente se ne vanno" conclude Uncem Piemonte.