Siamo talmente avvezzi a contrapporre la sicurezza all’istruzione che a seguito di tale infelice disaggregazione abbiamo finito per associare la prima alle politiche di destra, la seconda a quelle di sinistra. Chiediamoci se tali stereotipi ai quali siamo stati educati da oltre trent’anni di campagne elettorali non siano in realtà altro se non una parte di quegli elementi posti alla base dell’ormai decantata disaffezione al voto di molti italiani.
L’esempio plateale del fallimento delle politiche di destra e sinistra si sostanzia nello stato pietoso nel quale è stata ridotta Barriera di Milano, un tempo da molti definita “un salotto”. Una volta sede di eminenti industrie, come la Fiat Grandi Motori, nonché di molte altre realtà del settore metalmeccanico e tessile, l’area nord della città ha perso il suo slancio di pari passo al declino di molteplici e note arterie manifatturiere. La crescita del tasso di disoccupazione reale si è dimostrato fattore che ha invogliato la fuga dall’area da parte di molti italiani ai quali è subentrata una presenza generalmente extra comunitaria, sovente, in fatto di formazione professionale, assai poco specializzata.
La delicata sfida dell’integrazione di quest’ultima non è stata colta dalla maggior parte delle dirigenze di destra e sinistra nei termini dovuti: l’esito naturale di tale sciagura è lo stato di abbandono e degrado di Barriera, regno dello spaccio, della prostituzione, dell’occupazione abusiva di interi stabili e l’elenco dei tristi record da questa detenuti rispetto al resto di Torino e della Provincia purtroppo potrebbe continuare. Il crollo dei valori immobiliari non stimola i residenti a vendere, le condizioni di insicurezza, d’altro canto, portano a non attrare una mole di acquirenti all’altezza di un’area di altissimo interesse come quella in analisi.
Quanto propone “Libertà Piemonte” è un piano d’urgenza per la riqualificazione di Barriera, una strategia che contemperi provvedimenti draconiani da una parte e azioni concrete di integrazione dall’altra. La politica ha il dovere di estinguere non già con iniziative di squadrismo di Stato, ma con azioni coordinate tra le Istituzioni, i fenomeni devianti che tutti ben sappiamo ormai risultano essere fuori controllo.
Dal punto di vista economico resto dell’avviso che l’area, per via dell’iniziale indirizzo manifatturiero, ahimè oggi inespresso, goda ancora di un potenziale incredibile che va pertanto immediatamente valorizzato, attraendo così gli investimenti di piccoli, medi e grandi imprenditori. Inoltre, la proliferazione non controllata della Grande Distribuzione Organizzata ha ammazzato il piccolo commercio che è alla base dello sviluppo di una società civile. L’espansione senza freni della GDO va gestita con maggiore disciplina, al fine di garantire la crescita locale delle piccole attività commerciali.
Inutile rimarcare come le scuole di Barriera siano le realtà più colpite dal degrado sociale raggiunto, a soffrirne sono i nostri figli. “Libertà Piemonte” non disgiunge la sicurezza dall’istruzione.