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Economia e lavoro | 18 luglio 2023, 10:08

Affari in corso tra Piemonte e Usa: una "casa" a New York e 200 milioni di investimento sul territorio (con 800 assunzioni)

Grazie all'accordo con Margalit Startup City e Jerusalem Venture partners, si apre un canale privilegiato tra le aziende che dalla nostra regione vogliono sbarcare negli Stati Uniti o per le realtà americane che vogliono investire da noi

Statua della Libertà

Nuove opportunità per le aziende piemontesi che guardano agli Usa, ma anche per le realtà straniere che vogliono investire da noi

Aerospace, salute, student house e non solo. Sono tanti gli ambiti in cui possono crearsi opportunità di business tra Piemonte e Stati Uniti. E' questo l'obiettivo dell'accordo appena siglato tra Ceipiemonte (il Centro estero per l'internazionalizzazione), Margalit Startup City New York e JVP, Jerusalem Venture partners.

Doppio senso di marcia

Un patto a "doppio senso di marcia": se infatti il Piemonte avrà a New York un punto di riferimento per delegazioni e istituzioni in trasferta negli Usa a caccia di collaborazioni, allo stesso tempo si aprono nuovi canali per le aziende a stelle e strisce che intendono investire nel nostro territorio. Inoltre, sarà fornita assistenza alle aziende statunitensi già presenti e operative nella nostra regione, un numero di realtà sempre più grande che opera in numerosi settori strategici.


[Accordi tra Piemonte e Usa per gli affari e gli investimenti]

La presenza statunitense in Piemonte

Attualmente le aziende statunitensi che operano in Piemonte sono circa 200 (con oltre 380 unità locali) e danno lavoro a più di 28mila persone. Domina il manifatturiero, con oltre 150 aziende, dunque automotive e aerospazio. Subito dopo, con circa 90 aziende ciascuna, si trovano i settori del commercio e dei servizi. Se il comparto costruzioni/ingegneria/energia conta una quarantina imprese, l’agroalimentare ne conta una decina. 

L’area geografica in cui le imprese Usa sono più presenti è quella di Torino, qui le sedi operative di aziende a stelle e strisce sono 231, seguono la provincia di Novara con 48 sedi, quella di Alessandria con 38, le 32 del cuneese, le 15 di Asti, le 8 di Biella, le 7 di Vercelli e le 2 del Vco.

Chi guarda al Piemonte: 200 milioni di investimento e 800 nuovi posti di lavoro

Tante le aziende che hanno già manifestato l'intenzione di fare affari con il nostro territorio. C’è un’azienda specializzata nella produzione di materiali compositi per il settore dell'aerospazio, delle energie rinnovabili e dell’elettronica che sta pianificando la costruzione sul nostro territorio di uno stabilimento. Nel settore tecnologico ed energetico spicca una società che si occupa della produzione dell’idrogeno dalla polvere di alluminio e che sta valutando di aprire in Piemonte il suo quartier generale europeo. 

Anche il comparto dei servizi per gli studenti è diventato interessante per gli investitori USA. Ne sono un esempio due aziende interessate a ricevere opportunità d’investimento per aprire una student house e degli spazi di coworking a Torino. In campo logistica e real estate, numerosi i grandi player con cui sono in corso azioni finalizzate alla ricerca di opportunità localizzative. C’è poi il settore salute, che si divide tra chi vuole aprire sedi per fornire servizi e chi vuole investire per potenziare realtà locali in fase di incubazione. Questo caso è rappresentato da fondi d’investimento che hanno mostrato interesse a conoscere aziende e startup piemontesi del settore Life Sciences. A completare la fotografia, a livello trasversale, anche un importante acceleratore statunitense sta mostrando interesse ad aprire la sua seconda sede europea in Piemonte. 


[Riunione tra Piemonte e Usa]


Considerando il complesso delle aziende statunitensi intercettate, si stima un valore monetario di investimento (CAPEX) di circa 200 milioni di euro e una ricaduta occupazionale di circa 800 nuovi addetti. D’altra parte, i fondi di investimento intercettati hanno asset in gestione (AUM) per circa 1.170 miliardi di dollari.

"Siamo il posto che cercano"

L’apertura di questo punto di riferimento negli Stati Uniti è un evento di fondamentale importanza per il Piemonte perché dice agli imprenditori esteri che la nostra regione è il posto che cercano per investire i loro soldi e creare lavoro - afferma l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. Con il Ceip, il nostro centro che ha proprio come missione quella di intercettare realtà industriali da portare sul nostro territorio, stiamo lavorando per fare in modo che tutti quegli ostacoli che un’azienda americana potrebbe incontrare per portare in Italia i suoi capitali vengano rimossi. Essere capaci di facilitare l’arrivo di investitori e mostrare chiaramente quali sono i vantaggi di produrre in una regione come la nostra è un tassello fondamentale per vincere le sfide che ci attendono. Quando pensiamo al Piemonte come alla patria italiana dell’automotive, dell’aerospazio e della manifattura lo facciamo perché vogliamo dare ai cittadini un futuro di occupazione qualificata e in crescita”. 

"Questo accordo arriva a un anno esatto dalla firma del Memorandum con Margalit Startup City di Gerusalemme – dichiara il presidente di Ceipiemonte, Dario Peirone -. Oggi replichiamo questa collaborazione di successo sul mercato statunitense, area target per tutto il territorio piemontese. Solo negli ultimi dieci mesi abbiamo intercettato 30 aziende statunitensi interessate a conoscere il nostro ecosistema in previsione di un possibile investimento e per circa 20 di queste è in corso una nostra assistenza puntuale e personalizzata: questo MOU darà una forte accelerazione al loro processo di insediamento".

Massimiliano Sciullo

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