Ora basta polemiche. Da una parte viene criticata l'organizzazione perchè venivano organizzate fino a due giorni fa conferenze stampa tutti ammassati e senza mascherine. Dall'altra vengono messe in croce la Quick Step ed Evenepoel perchè non hanno aspettato la mattina di ieri per verificare se il tampone avesse potuto dare un esito diverso da quello di domenica sera.
Chiacchiere. Praticamente. Perchè il Covid immagino che nessuno abbia mai pensato che sia completamente sparito. Anzi. Non si rischia, grazie ai vaccini, di finire all'ospedale però la possibilità di contagiarsi è dietro l'angolo.
Si poteva fare meglio? Può darsi, ma anche mantenendo i protocolli più rigidi obbligando gli addetti ai lavori ad indossare le mascherine (su richiesta dei team), in gruppo comunque i corridori sono appiccicati. Quindi...
Meglio parlare della corsa va. Che è ripresa ieri nel peggiore dei modi. Con, a parte la sfilza di casi Covid (ha lasciato anche Vlasov a seguito di un malore), la pioggia e le cadute ne hanno fatto da padrone.
Da Scandiano a Viareggio, 196 km praticamente ininterrotti di acqua presa dai ciclisti (la richiesta di dimezzare il percorso non era stata accettata), il grande freddo, con scivolate sull'asfalto anche rovinose. Vedi Barguil, con un suo meccanico che nel soccorrerlo ha fatto cadere Bettiol che sopraggiungeva, oltre a Milan, Vine, Barta e Gaviria. Pioggia nel fisico dei corridori che si sentirà già oggi e che fa ancora una volta di più capire che questo sport è veramente per pochi e che forse va rispettato molto di più.
La fuga intanto era andata via con Alessandro De Marchi, Magnus Cort Nielsen, Derek Gee e ancora una volta Davide Bais.
La discesa dopo Monteperpoli aveva visto rimanere davanti solo i primi tre, staccato il vincitore di Campo Imperatore e con Milan, Pasqualon e Caruso a tentare la giocata ad effetto.
Il gruppo intanto aveva provato a rientrare. Senza riuscirci. Il finale poi con il trio è sembrato tutto scontato. Cort Nielsen è il più veloce. E così è stato. Dopo Healy il danese si conferma e dopo la Vuelta e il Tour, fa tris di vittorie nei grandi Giri. De Marchi lo rivedremo ancora a lottare, ha la scorza dura il Rosso di Buja.
Oggi si passa anche dalla Liguria (regione di chi scrive, ahimè purtroppo non passano sotto casa) e il tempo non sarà nuovamente dei migliori.
IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati
Tappa 11, la più lunga del Giro, 219 km da Camaiore a Tortona. Anche oggi una tappa da 50-50, ovvero il 50% di chance per i fuggitivi di arrivare fino al traguardo e l'altro 50% per le ruote veloci del gruppo. L'acqua e il freddo di ieri si faranno sentire nelle gambe dei corridori ma le squadre dei velocisti dovranno essere brave a non far andare via troppi uomini e a non fargli prendere troppo vantaggio per tenere sotto controllo la situazione.
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