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Economia e lavoro | 22 marzo 2023, 16:52

Bonus 110%, l'allarme di Ance e mondo delle costruzioni: "Con i crediti bloccati, a rischio 90 mila cantieri"

L'appello al presidente Cirio, ai parlamentari piemontesi e a tutti i sindaci della Regione: "Occorre un urgente intervento pubblico per uscire dall'impasse"

foto di archivio

Bonus 110%, l'allarme di Ance: "Con i crediti bloccati, a rischio 90 mila cantieri"

Un grido d'allarme a più voci, lanciato da AGCI Produzione e Lavoro Piemonte, ANCE Piemonte Valle d’Aosta, CNA Costruzioni Piemonte, Confartigianato Costruzioni Piemonte, Confapi Aniem Piemonte, Confcooperative Lavoro e Servizi Piemonte, FIAE Casartigiani Piemonte, Legacoop Produzione & Servizi Piemonte, Rete Professioni Tecniche Piemonte, FENEAL-UIL Piemonte, FILCA-CISL Piemonte, FILLEA-CGIL Piemonte. La filiera delle costruzioni si è rivolta alle Prefetture, ai Parlamentari piemontesi, al Presidente Cirio, a quelli delle province, al presidente di Anci Piemonte e a tutti i sindaci della Regione per denunciare le problematiche introdotte dal DL 11/2023 sulla cessione dei crediti.

A rischio 90 mila cantieri

"Il Decreto infatti interrompe improvvisamente ed inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e non risolve il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che se non pagati mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia", sottolineano Ance Piemonte e le altre componenti della filiera del mondo delle costruzioni.

"La sottovalutazione di questo problema rischia di condannare il Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una vera e propria bomba ad orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia".

"Serve un urgente intervento pubblico"

Poi la richiesta: "Per sbloccare i crediti pregressi, bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate, invitare gli istituti di credito, che ancora avessero capienza per farlo, ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende  ma soprattutto consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo. Ci aspettiamo che il Governo confermi urgentemente queste misure".

"Qualsiasi altra soluzione parziale, come l’intervento sulla responsabilità solidale contenuto nel DL, non risolve la questione in quanto non interviene sul problema principale, quello di individuare i soggetti che possono monetizzare crediti pregressi" viene fatto notare.

"Sbloccare subito i crediti incagliati"

"La filiera delle costruzioni ha chiesto un incontro ai destinatari dell’appello per una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere sul territorio piemontese qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni", conclude la nota di Ance e delle altre componenti del mondo delle costruzioni.

redazione

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