Oggi vi faccio conoscere uno degli apparati più straordinari e complessi del corpo umano: il sistema immunitario. Pensate che è in grado di produrre, in un minuto, un milione di armi di difesa specifiche (anticorpi) e di riconoscere e disarmare un miliardo di invasori diversi (gli antigeni).
La sua efficienza e la sua capacità di reazione fanno la differenza sulla genesi e sull’evolversi di qualsiasi patologia. Da lui dipende, ad esempio, se un virus sarà in grado di provocarci solo un lieve raffreddore e una leggera astenia che si risolveranno nell'arco di 24 ore o se sarà in grado di costringerci a letto per una settimana con forti alterazioni bronco-polmonari. Ecco perché, a mio parere, la strategia di potenziarne le funzioni è, a tutti gli effetti, la migliore. Prevenire è meglio che curare e, come disse Pasteur sul letto di morte, l'ospite è più importante dell'invasore, perché il nostro organismo soccombe ai germi patogeni in proporzione a quanto è esaurito e debole.
La miglior difesa consiste quindi, non solo nella prevenzione, ma nel mantenere in forze il sistema immunitario, affinché sia pronto ad aggredire gli invasori, quando si presentano. In qualsiasi strategia di combattimento, la prima cosa importante è riconoscere l’avversario (nel nostro caso: virus, batteri, funghi, parassiti e sostanze xenobiotiche) perché ognuno richiederà un trattamento diverso. Ad esempio, il raffreddore, la varicella, l'influenza, il morbillo, il fuoco di S. Antonio e l'herpes sono provocati da virus.
La maggior parte delle otiti, delle infezioni a livello dello stomaco e dell’intestino, dei seni nasali e paranasali sono provocati da batteri, mentre il mughetto e il piede d'atleta sono infezioni micotiche. Capite allora perchè è inutile, oltre che dannoso, contrastare un'infezione virale con un antibiotico. Altro fattore importante è sapere che, nel corso di un'infezione, tanto il germe quanto il sistema immunitario produrranno radicali liberi per distruggersi a vicenda, ecco perché è fondamentale preparare il “terreno di battaglia” rendendolo ostile a queste pericolose sostanze chimiche, grazie all'assunzione degli antiossidanti naturali.
Quando dobbiamo contrastare un germe specifico è bene aumentare anche l'apporto di antivirali, antibatterici e antimicotici naturali con lo scopo di potenziare il sistema immunitario, fornendogli i nutrienti, gli alimenti e le condizioni ambientali giuste, affinché possa organizzarsi rapidamente per respingere il tentativo di invasione. Si dice che la miglior difesa sia l'attacco e quanto prima lo si sferra tanto maggiori saranno le probabilità di tornare allo stato di salute, prima che l'infezione prevalga. Il sistema immunitario funziona meglio negli ambienti caldi, ecco perché l'organismo provoca la febbre per aumentare la temperatura.
Quindi è fondamentale durante un'infezione rimanere al caldo e concedersi qualche giorno di riposo. Dormire è sicuramente uno strumento molto potente perché la mancanza di sonno esaurisce le riserve di energia, utili al nostro organismo per reagire all'attacco patogeno. È importante anche evitare tutto ciò che può far disperdere energie: eccessi alimentari, stress e sforzi fisici, alcol, fumo e luce solare intensa. Limitando il più possibile questi “ladri di energia”, i tempi di recupero si accorciano notevolmente.
Durante una infezione è meglio consumare pasti leggeri con cibi naturali ricchi di nutrienti, crudi o poco cotti; bere molta acqua o infusi di erbe per favorire la disintossicazione e ridurre la produzione di muco, perché durante le infezioni l'organismo combatte anche per eliminare le scorie della battaglia. Sono veramente molto semplici le regole da seguire per potenziare il nostro sistema immunitario. L'attività fisica, l'umore e l'alimentazione svolgono tutti un ruolo importante nel modulare le nostre difese.
Pensate che anche l'esercizio fisico troppo intenso può, di fatto, rendere meno efficiente il sistema immunitario, mentre è stato dimostrato che le forme migliori di attività fisica ai fini dell'immunità sono quelle dall'effetto calmante come, ad esempio, la pratica cinese del Tai-chi che aumenta del 40% il numero dei linfociti T (un particolare tipo di cellule immunitarie dell'organismo). Anche lo stress contrasta l’azione del sistema immunitario perché i corticosteroidi, ormoni prodotti dal surrene in risposta allo stress, lo inibiscono. Stessa reazione di inibizione è legata anche agli stati psicologici negativi come l'ansia, la depressione, la paura e il dolore.
E’ importante imparare a gestire lo stress e le emozioni, magari attraverso pratiche come le visualizzazioni guidate, la respirazione profonda e la meditazione che hanno un effetto positivo sulla capacità reattiva del nostro sistema di difesa. Proviamo oggi a comprendere quali sono i meccanismi immunitari, perché, lo ripeto sempre, la conoscenza vi rende forti e vi stimola alla ricerca della qualità.
Lo sapete: l'obiettivo del sistema immunitario è identificare e distruggere gli agenti patogeni che entrano o che mutano all'interno del nostro organismo, tra questi dobbiamo includere anche le cellule difettate e le sostanze xenobiotiche. Le vie principali d'ingresso nell'organismo sono: l'apparato digerente, attraverso il quale introduciamo il cibo; i polmoni, attraverso i quali si introduce l'aria e la pelle che, essendo costantemente esposta all'ambiente esterno, assorbe, direttamente nel circolo sanguigno, le sostanze con cui entra in contatto.
Nell'apparato digerente ha sede il sistema immunitario intestinale che è programmato per consentire l'entrata nel circolo ematico, attraverso le pareti intestinali, delle particelle di cibo completamente digerite come gli acidi grassi, gli zuccheri semplici e gli aminoacidi.
Purtroppo, questa sua funzione viene disturbata, se non si ha una digestione ottimale che permetterà l’entrata in circolo di particelle di cibo indigerite che possono provocare reazioni immunitarie e talvolta allergie, soprattutto, se entrano molecole di grandi dimensioni. Anche le cavità nasali e della gola fungono da filtro per impedire che entrino nei polmoni delle sostanze indesiderate. Possiamo allora dire che la prima linea di difesa contro gli invasori è rappresentata dalle mucose forti e sane dell'apparato digerente e di quello respiratorio. Ma che cosa succede quando gli invasori penetrano all'interno del nostro organismo? Il sistema immunitario schiera il suo esercito di cellule specializzate che si differenziano per funzione e localizzazione.
Ad esempio, alcune cellule agiscono nel sangue dove individuano gli invasori e reclutano altri soldati capaci di distruggerli. I tre principali tipi di cellule immunitarie presenti nel sangue (globuli bianchi) sono i linfociti B, i linfociti T e i macrofagi. I linfociti B producono un anticorpo per ogni specifico invasore (antigene). Quando il linfocita viene a contatto con un antigene, si ingrossa e si divide in altre cellule che secernono anticorpi specifici in grado di attaccare quel particolare “nemico”.
Gli anticorpi non sono in grado di distruggere i batteri e i virus, ma ne ostacolano l'azione, impedendo loro di produrre tossine e di penetrare nelle cellule dell'organismo. Se la battaglia si fa dura, gli anticorpi mobilitano altri soldati più bellicosi dell'esercito immunitario: i linfociti T. Questi sono prodotti dal timo, una ghiandola endocrina situata nella parte superiore del torace. Se il sistema immunitario è efficiente, si innesca una battaglia che vede alleati i diversi tipi di linfociti B e T che riescono a distruggere i microrganismi invasori bloccando poi le reazioni infiammatorie, dopo che la battaglia è stata vinta. I macrofagi concludono lo “scontro”, inglobando e digerendo gli invasori che sono stati identificati dai linfociti.
Questa loro azione prende il nome di fagocitosi. Ora avete un quadro semplice e sintetico di quello che succede all'interno del vostro organismo ogni volta che esso entra in contatto con una sostanza o un agente patogeno. Dobbiamo dire che in ogni momento l'organismo dispone di un piccolo numero di cellule immunitarie poste a difesa della nostra salute.
Quando viene riconosciuto un “invasore” il midollo osseo e il timo producono nuove truppe che si pongono a difesa delle fortezze immunitarie che sono i linfonodi, le tonsille, l'appendice, la milza e le placche di Peyer nel tratto digerente. La macchina della difesa si mette in moto e tutti collaborano per uno scopo comune: contrastare gli invasori.
Gli stessi vasi linfatici drenano liquido linfatico verso queste fortezze, conducendovi in tal modo gli invasori che devono essere eliminati. Ecco perché nel corso di un'infezione i linfonodi del collo, dell'ascella e dell'inguine molto spesso sono dolenti al tatto o addirittura gonfi alla vista. Niente paura! I linfonodi stanno svolgendo il loro lavoro. Ma perché essi possano farlo nel migliore dei modi è fondamentale avere un sistema linfatico e quindi un drenaggio, fluido ed efficiente.
E’ indubbio che l'alterata digestione, la disbiosi intestinale, il blocco degli organi emuntori, l'intasamento del sistema linfatico non favoriscono affatto la funzione protettiva del nostro sistema immunitario. Purtroppo, le persone che soffrono di alterazioni patologiche hanno molte più probabilità, avendo disfunzioni organiche, metaboliche e ormonali, di avere un sistema immunitario inefficiente che le espone maggiormente all'attacco degli agenti patogeni. Lo ripeto sempre! La persona sana non è colei che non si ammala, ma è colei che si ammala e recupera velocemente, perché la malattia, quando non cronica-degenerativa, è un processo naturale e fisiologico.
Non è un caso che la Natura ci abbia dotato di un sistema immunitario preposto proprio alla risoluzione della malattia stessa. Sta a noi fare giuste scelte di salute che possano aiutarlo nel suo delicato compito, magari assumendo sostanze naturali e nutrienti in grado di potenziarlo. Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.