Uno dei grandi problemi dell’Italia è la denatalità; nelle statistiche demografiche italiane i morti superano i nati di almeno 220.000 -250.000 ogni anno. Le conseguenze economiche e sociali sono facilmente prevedibili, anche se i media ed i partiti ne parlano poco.
Con un minore numero di contribuenti e la maggiore durata della vita, fra non molti anni le pensioni dovranno essere ridotte, di parecchio. Inoltre, con un minor numero di lavoratori attivi ed i loro contributi le strutture di “welfare” quali la sanità, istruzione, previdenza e assistenza, con gli attuali bassi tassi di natalità dovranno ridurre di molto le loro prestazioni ai cittadini, essendo prossime al collasso.
E’ necessario anche influire sulla cultura corrente, ridurre i nefasti effetti del pensiero unico in particolar della teoria del “gender” e della propaganda del consumismo materialistico. Lo dichiara Marko Rus di Alternativa per l'Italia.
Deve essere ripristinata la libertà educativa per scuole e università, con scelta diretta e libera per le famiglie, contro l’imposizione del pensiero unico e dell’ideologia del “gender. Purtroppo, questa falsa ideologia, che non ha alcun fondamento scientifico, è già propagandata in tante scuole, in certi comuni anche negli asili nido, e università anche in Italia. Essa ha uno scopo ben preciso: minare alle fondamenta la famiglia, basata sul matrimonio fra donna e uomo.
A sostegno diretto della natalità noi proponiamo il reddito di maternità e la riforma del fisco anche con l’introduzione del quoziente familiare. La proposta di legge presentata al Parlamento con più di 60.000 firme prevede il pagamento alle cittadine italiane di 1000 euro al mese per ogni nuovo nato, per otto anni dalla nascita; a vita dal quarto figlio in poi e per ogni neonato disabile.
In altre parole, le nostre proposte sociali ed economiche mirano a ridurre gli effetti negativi sulla vita, sulla natalità, sulla famiglia e sulla vita sociale e culturale delle ideologie, che per motivi di mera convenienza economica, vogliono aumentare gli aborti, l’eutanasia ed il suicidio assistito, ecc., a scapito della crescita e della vita nel Bel Paese.