Il tragico evento che ha colpito la famiglia Balocco e la famiglia Vigo ha portato con sé diversi interrogativi rispetto alle dinamiche e alla prevenzione dei danni, relativi alle manifestazioni atmosferiche che contemplano il formarsi di fulmini.
Ecco una sintesi di che cos'è, che cosa fare, che cosa non fare in caso ci si trovi in ambiente naturale in presenza di manifestazioni temporalesche con scariche elettriche.
DI CHE COSA SI TRATTA
Il fulmine, o saetta o folgore, è un fenomeno che da sempre appassiona e terrorizza la civiltà umana e ogni singolo individuo fin dall'infanzia, quando si cominciano ad apprendere alcuni rudimenti potenzialmente utili per affrontare un eventuale evento improvviso.
Insieme ai suggerimenti scientifici si è creata però una serie di false indicazioni che spesso si mischiano alle autentiche pratiche.
Ripararsi sotto un albero. Liberarsi di oggetti metallici. Fulmini scollegati da un temporale. Sono solo alcuni dei falsi miti che circolano in materia.
COSA E' UN FULMINE
È un fenomeno violento e repentino attraverso il quale avviene una scarica elettrica che nasce dal disequilibrio di potenziale tra due livelli di una nube, tipicamente un cumulonembo, oppure tra nuvola e aria o tra nuvola e suolo terrestre. La causa principale della differenza di potenziale è l'accumulo elettrostatico nei livelli più elevati a causa dello sfregamento delle particelle di acqua e ghiaccio in continuo e tumultuoso movimento verticale.
Chiaramente le scariche pericolose sono le ultime, quelle tra nubi e terreno, spesso accompagnate da un forte bagliore detto lampo.
In Italia cadono circa 1,6 milioni di fulmini ogni anno: è un fenomeno che si concentra soprattutto d'estate.
METALLO SI, METALLO NO
Tendenzialmente il metallo non attira i fulmini in modo privilegiato: è la forma di un oggetto che può attirarli, quasi mai la sua composizione. Forma appuntita e posizione di sporgenza rispetto al terreno sono le uniche caratteristiche che mettono più a rischio.
Non ha alcun senso dunque eliminare oggetti o accessori metallici. Ha invece senso evitare strutture metalliche di grandi dimensioni, perché il metallo non attira ma conduce. Tralicci, ferrate, ringhiere, scale o altro possono essere pericolosi solo in quanto potrebbero trasmettere una scarica di fulmine a decine di metri di distanza. Stessa cosa vale per gli specchi d'acqua.
Da ciò si deduce che in generale la bicicletta non presenta caratteristiche particolari per attirare i fulmini, mentre il ciclista, che sia a fianco o sul sellino ha una forma molto più "appetibile" per la scarica del fulmine. In un ambiente molto piatto un ciclista rappresenta un piccolo parafulmine, né gli pneumatici possono fare più di tanto sull'isolamento da scariche così elevate - ricordiamo che la potenza di punta di un fulmine sfiora i 500.000 MW
E per le biciclette elettriche vale sostanzialmente la stessa cosa.
Gli unici apparati elettrici da cui è consigliabile stare distanti in caso di fulmini sono quelli allacciati alla rete elettrica domestica, la quale può fungere da trasmettitore della carica.
Anche l'idea di spegnere lo smartphone è una fake news: non attira affatto i fulmini.
COSA FARE SE...
E allora che fare di sensato in caso di fulmini in montagna? Muoversi il più velocemente possibile verso un luogo più sicuro, un edificio, un avvallamento del terreno, un bosco fitto, una automobile, una cavità naturale purché sia possibile penetrarvi per almeno qualche metro e senza mai toccare le pareti.
L'altra accortezza, subordinata alla ricerca di un luogo sicuro, o al fatto di essere stremati o feriti, è la posizione accucciata "a uovo" con i piedi uniti tra di loro e isolati più possibile dalle altre persone.
É quanto mai necessario a monte di tutto ciò che non ci si basi solamente sulle previsioni meteo, pur basilari, ma che si tenga a mente che le condizioni del tempo, soprattutto in montagna, possono variare velocemente e che alcuni fulmini cadono anche a decine di chilometri di distanza dal temporale. É inoltre opportuno confrontare le previsioni ufficiali con l'esperienza diretta, talvolta può bastare una banale osservazione del cielo a 360 gradi.