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Economia e lavoro | 02 febbraio 2022, 10:15

Il vento dell'incertezza (anche al Quirinale) spazza via la fiducia degli artigiani: cala l'ottimismo per il futuro

Lo svela l'ultima indagine di Confartigianato Piemonte. Felici: "Situazione sanitaria, prezzi delle materie prime e dell'energia e politica fanno peggiorare le previsioni"

artigiano al lavoro

Cala drasticamente il clima di fiducia tra gli artigiani piemontesi

Torna il pessimismo, nel mondo delle imprese artigiane. Lo rivela l'ultima indagine trimestrale congiunturale del 2022 elaborata da Confartigianato Imprese Piemonte che registra un peggioramento del clima di fiducia rispetto al recente passato. Uno stato d'animo legato alle tante emergenze del momento: vecchie (la pandemia e la gestione dell'emergenza sanitaria), ma anche nuove (come le fibrillazioni legate alla recente rielezione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella). Passando per inflazione, rincari delle materie prime e delle bollette.

I numeri dell'indagine

In particolare, il saldo tra ottimisti e pessimisti torna in terreno ampiamente negativo, scendendo dal +1,78% al -7,18%.

Un trend seguito anche dalle previsioni rispetto all’acquisizione di nuovi ordini, che peggiorano passando da +1,04% al -6,32%. 

Le ipotesi di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese salgono dal 35,66% al 37,42%; quelle di carnet da uno a tre mesi crescono dal 43,83% al 45,11%; quelle di carnet superiore ai tre mesi scendono dal 20,51% al 17,47% denotando una minore fiducia nelle aspettative di commesse di lavorazione sul lungo periodo.

Restano in terreno fortemente negativo le previsioni export: l'acquisizione di nuovi ordini per esportazioni accentua la negatività del saldo che passa dal -30,47% al -32,84%. E anche dal punto di vista occupazionale il saldo, già negativo, peggiora passando dal -3,87% al -5,08%. Anche l'assunzione di apprendisti non trova terreno fertile: la negatività dl saldo si accentua, lievemente passando dal -18,57% al -19,58%.

Le previsioni di investimenti per ampliamenti programmati per i prossimi 12 mesi scendono dal 13,22% all’8,80%; le stime di investimenti per sostituzioni salgono dal 16,49% al 18,71%; gli intervistati che non prevedono investimenti aumentano dal 70,29% al 72,49%.

Le ipotesi di regolarità negli incassi scendono dal 67,46% al 65,55%; le stime di ritardi salgono dal 31,20% al 33,71%.

 

Felici: "Pesano le tante incertezze"

Sul peggioramento delle previsioni degli artigiani – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – incidono da un lato le incertezze sulla situazione sanitaria e sulla sua gestione, dall’altro lato l’impennata dei prezzi delle materie prime ed in particolare dell’energia che si traducono in costi pesantissimi per la produzione. Se a tali fattori aggiungiamo il dietrofront del Governo sulla cessione del credito legata ai bonus nell’edilizia, sull’economia reale si abbatte la tempesta perfetta. Inutile dire che tutto ciò costituisce anche un forte disincentivo alle nuove assunzioni ed all’utilizzo dell’apprendistato”.

L'indagine, peraltro, ha "raccolto" anche le sensazioni legate all'elezione - travagliata - del Presidente della Repubblica era caratterizzata da fibrillazione tra i rapporti dei partiti della maggioranza e pertanto fonte di ulteriori incertezze per le imprese. “Confidiamo – conclude Felici – negli effetti positivi di alcune misure contenute nella legge di bilancio 2022 quali quelle riguardanti fisco, riforma degli ammortizzatori sociali, credito che, se attuate concretamente e coerentemente a tutti i livelli, possono dare un impulso per il superamento della crisi. Un ragionamento a sé merita il bonus edilizia, per il quale chiediamo fortemente la rimodulazione della norma per la cessione del credito, riducendo la burocrazia, al fine di dare certezze ad imprese e famiglie. Auspichiamo quindi che le istituzioni e la politica, confermino nei fatti l’attenzione al mondo delle imprese e le coinvolgano nelle scelte necessarie a dare alla nostra economia una reale possibilità di sviluppo”.

Massimiliano Sciullo

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