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Viabilità e trasporti | 19 maggio 2021, 16:33

La variante alla 460 del Canavese è ancora lontana: pro e contro valutati in Commissione regionale

La Regione aveva stanziato 200mila euro per rivedere a aggiornare l’ultimo progetto che risale al 2014

La variante alla 460 del Canavese è ancora lontana: pro e contro valutati in Commissione regionale

Se ne parla da 40 anni ma nel Canavese la variante alla ex strada statale 460 non è ancora realtà: recentemente la Regione ha stanziato 200mila euro per rivedere a aggiornare l’ultimo progetto che risale al 2014. Questa mattina in Commissione Trasporti, presieduta da Mauro Fava, sono state presentate ai consiglieri regionali le ragioni di chi è contro e di chi è a favore dell’opera.

Durante la prima audizione sono intervenuti i rappresentanti del “Comitato per la realizzazione della variante alla ex statale 460: Lombardore, Front, Salassa e Ponte PretiFabrizio Rosboch e Stefano Serena. I membri del Comitato, composto da 22 Comuni e circa 140 aziende della zona, sostengono che la costruzione della variante sia necessaria per agevolare il traffico di mezzi pesanti legati alle imprese del distretto metallurgico canavesano (che produce il 10% dell’acciaio in Europa e genera 1 miliardo di euro del Pil nazionale).

Di opinione opposta i rappresentanti della Coldiretti Torino, ascoltati dalla Commissione nella seconda audizione: Silvia Marchetto e Gianluigi Surra. Gli imprenditori agricoli della zona sostengono che l’opera così come progettata finora danneggerebbe in maniera irreparabile i molti terreni agricoli del Canavese, propongono invece un tracciato differente della variante che non interessa le zone agricole coltivate ma passa su aree incolte e prevede l’adeguamento di strade già esistenti, con un risparmio del suolo ed un minore inquinamento soprattutto nei centri urbani.   

Per chiedere chiarimenti ai rappresentanti delle due tesi sono intervenuti i consiglieri: Mauro Fava e Gianluca Gavazza (Lega) e Ivano Martinetti (M5s).

“Il lato positivo che è emerso dall’incontro è che non c’è contrapposizione tra le parti, come si sarebbe potuto intuire da alcuni articoli apparsi sui media - commenta il presidente della commissione Mauro Fava - Tutti sono convenuti sull’importanza che la nuova infrastruttura potrebbe avere, sia per facilitare i collegamenti verso il distretto metallurgico canavesano, che da solo produce il 10% dell’acciaio in Europa, sia per snellire il traffico che attualmente gravita sulla Sp460, migliorandone la sicurezza".

"Non possiamo perdere il treno dei finanziamenti che ora sono disponibili. Il Canavese occidentale ha bisogno di questa nuova strada, dalla quale passa anche il rilancio del distretto industriale, e quindi il mantenimento, e perché no, il potenziamento, dei posti di lavoro”.

Comunicato stampa

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