Durante l’emergenza legata alla diffusione della pandemia di Covid-19, diverse sono state le problematiche che si sono manifestate a livello sanitario, sociale ed economico. Le restrizioni agli spostamenti per contenere i rischi di contagio hanno costretto molte persone, soprattutto le più anziane, alla solitudine, in un periodo di forte paura e incertezza.
I malati, impossibilitati ad uscire nel rispetto della quarantena, hanno avuto più che mai bisogno di assistenza e conforto, così come coloro che hanno subito delle significative riduzioni di reddito.
A rispondere all’emergenza sin dall’inizio, è stata la Croce Rossa Italiana, la cui opera di volontariato rappresenta un apporto fondamentale alla sanità nazionale dal lontano 1864. Per approfondire le importanti attività che sono state svolte sul territorio di Settimo Torinese durante il periodo Covid, e che hanno integrato i molteplici servizi già ordinariamente svolti, ci siamo rivolti al Comitato locale, che da 47 anni continua ad essere presente grazie ai numerosi volontari che offrono un prezioso contributo alla città.
“Con i primi casi positivi qui a Settimo occorreva mettere in atto fin da subito una serie di misure di prevenzione -, ha spiegato la Presidente, Marina Losco -. Abbiamo attivato dei protocolli operativi dettati dal governo italiano e dal Comitato Centrale di Roma. In particolare, quest’ultimo ha deciso che tutte le attività connesse alla pandemia fossero coordinate dall’Area 3, ovvero l’Area Emergenza che si occupa di intervenire in caso di disastri quali ad esempio terremoti e alluvioni. Il personale dell’Area 3 è specializzato a organizzare in massima sicurezza qualsiasi tipologia di intervento effettuato, coordinandosi nei vari nuclei sparsi sul territorio e gestendo bene le risorse sia materiali che umane rispetto a un numero elevato di persone che hanno bisogno.”
L'Area 3
“Come Area 3 abbiamo operato all’interno del Comitato locale innanzitutto per la sicurezza -, ha spiegato il responsabile dell’Area Emergenza Fabrizio Paci -. Cercare di evitare i contagi per quanto riguardava i volontari in servizio è stato da subito uno dei nostri obiettivi principali. Grazie alle regole che abbiamo imposto e alle varie normative istituite presso la nostra sede siamo riusciti ad avere nessun contagiato in servizio”.
L’Area 3 ha svolto un ruolo fondamentale, ad esempio, nel regolamentare attività come lo spostamento degli infetti in una RSA di Settimo, in cui i volontari hanno fornito le disposizioni su come procedere all’interno della struttura.
Dal 6 febbraio 2020, i volontari erano già operativi presso l’aeroporto di Caselle per lo screening della temperatura, mentre nel periodo più caotico di novembre, hanno organizzato la logistica del servizio tamponi dell’ospedale di Settimo.
Sempre per quanto riguarda la logistica, i volontari dell’Area 3 hanno offerto supporto all’Asl per la vaccinazione antinfluenzale organizzata al Centro Bosio e la vaccinazione anti Covid iniziata lunedì 22 febbraio.
Data la situazione di emergenza, sono stati svolti dei servizi in collaborazione con altre sedi della provincia di Torino e della regione. In particolare, la Croce Rossa ha operato su alcuni sgomberi dei senzatetto che vivevano in condizioni degradate e di fragilità, offrendo un attento supporto sanitario presso Piazza Palazzo di Città a maggio 2020 e nell’area dell’ex Gondrad a dicembre.
Oltre all’Area 3, altre due Aree hanno rivestito un ruolo molto importante nella gestione delle problematiche che si sono manifestate a livello nazionale.
L'Area 2
“Quando ci si è resi conto che oltre all’emergenza pandemica era presente un’emergenza di carattere sociale, è stata attivata dal Comitato Nazionale una campagna definita “Il Tempo della Gentilezza” – spiega la Presidente Losco -, che prevedeva operazioni di aiuto alle famiglie e alle persone isolate, le quali, ad esempio, non avevano modo di andare a fare la spesa. Inoltre, grazie a un accordo tra il Comitato Nazionale e la Federfarma, è stata attivata una campagna di consegna dei farmaci a domicilio".
Poi ha aggiunto: "Coordinandoci con il Comune di Settimo abbiamo potuto organizzare una distribuzione sul territorio: chi aveva bisogno poteva rivolgersi inizialmente al numero verde nazionale, che però non garantiva un’azione immediata per via del notevole afflusso di chiamate. Abbiamo così deciso di istituire un numero locale riservato alla città, per offrire un servizio efficiente e una pronta risposta alle esigenze dei cittadini.”
“La campagna inizialmente era partita per farmaci e spesa - ha sottolineato la responsabile dell’Area 2 Maria Cristina Bitti, - ma in breve tempo si è allargata ad altri tipi di servizi, come la consegna di indumenti alle persone che erano state ricoverate d’emergenza in ospedale, e la gestione dei cittadini che abitualmente venivano a ritirare i pacchi alimentari al nostro sportello d’ascolto del martedì".
Sostiene che a causa della "pandemia sono aumentate le famiglie in difficoltà, a livello economico per via dell’interruzione del lavoro, o per la positività al Covid, che si sono rivolte a noi in cerca di aiuto, oltre a quelle che noi già seguiamo su segnalazione dei servizi sociali e che necessitano di supporto e assistenza".
"Grazie alle raccolte alimentari organizzate nei supermercati, alle consegne viveri Agea, e alle donazioni da parte delle ditte, ma soprattutto dei privati, siamo riusciti a portare anche nel periodo Covid un pacco spesa ad ogni famiglia che lo richiedeva.”
Aiuti agli anziani
Un altro problema emerso è stato quello relativo alla fascia anziana della popolazione, e in particolare ad alcuni cittadini che non avevano rete sociale, e che pur non avendo grandi problemi economici faticavano a gestire la loro vita quotidiana. Attualmente alcuni volontari stanno ancora seguendo un gruppo di persone anziane che vivono da sole, procurando loro beni di prima necessità.
Ecco alcuni dati: agli utenti fissi, coloro che venivano già seguiti prima della pandemia, sono stati consegnati in totale 270 pacchi. Agli utenti occasionali, che invece hanno avuto bisogno durante l’emergenza Covid, sono stati consegnati 114 pacchi. Oltre alle consegne proprie, i volontari della Croce Rossa hanno consegnato 450 cesti spesa in tutta la città, fornendo un supporto indispensabile al servizio erogato dal Comune.
L'Area 1
Nell’Area Salute, soprattutto durante il primo lockdown di marzo 2020, in cui l’incertezza su ciò che stava accadendo aveva scatenato un allarmismo generale, si è registrato un sensibile aumento dei servizi come attività di emergenza sanitaria.
“Già da marzo, grazie all’attivazione dell’Area 3 di Fabrizio e alla preparazione tecnica di Sandro Basso per quanto riguarda la contaminazione biologica, siamo riusciti a mettere a punto un luogo di sanificazione dei mezzi non indifferente - ha specificato il vicepresidente Franco Migliaccio -, in più occasioni abbiamo messo a disposizione la nostra area dedicata ai colleghi di altri Comitati regionali che dovevano effettuare dei trasporti a Settimo e che avevano bisogno di sanificare il mezzo prima di rientrare. Utilizziamo una macchina che eroga all’interno del mezzo del perossido di idrogeno, garantendo una pulizia totale. Inoltre, l’80 per cento del nostro personale è preparato per la svestizione degli indumenti potenzialmente inquinati".
Durante il periodo Covid come è stata organizzata la formazione dei volontari?
Durante il periodo Covid come è stata organizzata la formazione dei volontari?
“Soprattutto durante il primo lockdown di marzo abbiamo riscontrato diversi problemi organizzativi- ha spiegato la Presidente, - all’inizio il divieto di proseguire attività didattiche in presenza per via dell’assembramento di persone ci ha impedito di proseguire la formazione in sede. Così ci siamo attivati per portare a termine i corsi iniziati per gli operatori 118: abbiamo avviato le lezioni teoriche via web, mentre per le lezioni pratiche i discenti sono stati suddivisi in piccoli gruppi, su orari diversi e in zone aperte, garantendo con l’utilizzo dei dispositivi di protezione necessari la possibilità di proseguire l’attività. Via web si sono svolte anche le riunioni di consiglio, e l’assemblea dei soci di fine anno.”
Rispetto a dieci anni fa, il numero di volontari presso il vostro Comitato è aumentato o diminuito?
“E’ aumentato, senz’altro… - spiega il vicepresidente Migliaccio. - Ma il volontariato rispetto a dieci anni fa è diverso, si è evoluto con la Società. Le Leggi sulla pensione ci hanno penalizzato sensibilmente perché non abbiamo più pensionati giovani. Molti cittadini che andavano in pensione dai 55 anni, decidevano di dedicare il proprio tempo all’attività di volontariato. Attualmente, coloro che raggiungono la pensione a 65/70 anni, dopo una vita di lavoro non hanno più le energie per venire qui da noi, mettersi a studiare per completare il percorso formativo e prestare servizio come volontari".
E’ cambiata la cultura della Croce Rossa
Il concetto di soccorso rispetto al passato è cambiato totalmente: il compito dei volontari non si limita più al solo trasporto dell’assistito in ospedale, ma comprende un servizio di primo soccorso immediato sul posto per migliorare le condizioni della persona che ha bisogno. La rapida evoluzione tecnologica ha segnato una svolta anche nell’utilizzo dell’attrezzatura e dei mezzi di soccorso. Sempre più spesso ci si affida alla tecnologia, e alle comodità che essa garantisce. I volontari più giovani vengono istruiti all’utilizzo degli strumenti tecnologici, ma in caso di malfunzionamento potrebbero trovarsi in difficoltà. Al contrario, i volontari più esperti, pur faticando ad approcciarsi agli strumenti avanzati, riescono a cavarsela anche senza, abituati a lavorare con il minimo necessario.
Attualmente, come in tutte le altre aree, si mira molto alla specializzazione, ad avere personale sempre più competente e preparato a svolgere determinate attività, che risultano molto più parcellizzate: ognuno è esperto nel svolgere una funzione precisa.
Come ha sottolineato la Presidente: “Ci si sta orientando verso un’idea del tipo: se dobbiamo garantire determinati servizi, soprattutto quando si stringono delle convenzioni, è necessario avvalersi anche di personale dipendente. Al momento, presso il nostro Comitato operano sei dipendenti: tre al servizio in ambulanza medicalizzata, con la fondamentale presenza del medico, dell’infermiere e del soccorritore a bordo, due amministrativi e un coordinatore tecnico. Con i soli volontari sarebbe difficile riuscire a garantire il servizio H24.”
In quanto cittadini non possiamo che ringraziare i numerosissimi volontari e i dipendenti che si sono dedicati con impegno e sacrificio alla nostra città, e che hanno operato complessivamente per 10.226 ore, rendendosi disponibili in un momento di grave emergenza sanitaria in cui vi era un forte timore verso un’epidemia ancora sconosciuta che si stava diffondendo nel nostro Paese. Pur di aiutare chi aveva bisogno, hanno affrontato per primi quella paura, mettendo a rischio la propria salute e rendendo onore ai principi fondamentali che costituiscono lo spirito e l’etica della Croce Rossa.