Si “spaccavano” la schiena dalla mattina alla sera trasportando mobili senza nemmeno un momento di pausa. Costretti a correre da una città all’altra nel loro territorio di competenza e, in alcuni casi, anche fuori Regione. Senza poter dire una parola, per paura di essere licenziati o penalizzati sul lavoro.
Finiscono sotto inchiesta le condizioni di lavoro dei facchini di “Mondo Convenienza”, la grande catena di negozi di mobili e oggettistica per la casa, con sede a Settimo Torinese. Sono assunti da Tsl Service società Cooperativa, ma si occupano del trasporto e del montaggio dei complementi d’arredo per il mobilificio.
Alcuni ex dipendenti hanno infatti denunciato paghe inadeguate, turni estenuanti anche di 16 ore, obbligo a lavorare di domenica per mesi interi. In alcuni casi hanno parlato anche di umiliazioni insulti a sfondo razzista. Otto le denunce finora presentate. Una situazione che accomuna i lavoratori di tutta Italia, che hanno dato vita ad una pagina di sfogo su Facebook dal nome “Mondo Sofferenza”.
Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguale Verdi. Chiede l’intervento immediato delle istituzioni.
“Solo poche settimane fa, alcuni organi di stampa celebravano il successo di Mondo Convenienza, leader assoluta del mercato dell’arredo in Italia, più forte del colosso Ikea, con un fatturato superiore al miliardo e 200 milioni. Un'azienda di cui si lodava il recente «digital jump», ma anche la cura nella scelta della forza lavoro", dichiara.
"Evidentemente - prosegue Grimaldi - la stessa cura si rovescia in sfruttamento quando si tratta del trattamento dei lavoratori, in particolare degli addetti alle consegne appaltate alla società cooperativa Tsl Service. Grandi balzi in avanti tecnologici, spaventosi balzi indietro sul piano dei diritti”.
E conclude: “Mi aspetto che i tribunali facciano luce su tutto questo e rendano giustizia a chi se l'è vista sottratta, ma credo anche che l'Italia non potrà mai risollevarsi se i governi non si impegneranno in una lotta senza quartiere al lavoro sfruttato e sottopagato...".