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Economia e lavoro | 19 novembre 2020, 19:33

Contagi all'interno delle fabbriche, l'allarme di Fiom Piemonte: "In 15 giorni i numeri sono raddoppiati"

Su 234 aziende, 145 hanno almeno un lavoratore positivo o in isolamento, mentre 15 giorni fa erano 79. Airaudo e Lazzi: "I comportamenti appaiono contradditori e spesso sono affidati alla scelta del singolo mentre andrebbero uniformati"

Contagi all'interno delle fabbriche, l'allarme di Fiom Piemonte: "In 15 giorni i numeri sono raddoppiati"

Su 234 aziende controllate, 145 hanno almeno un lavoratore contagiato (o in isolamento fiduciario), mentre 15 giorni fa erano 79. In due settimane c'è stato dunque un raddoppio. E' questo il risultato della quarta settimana di rilievi effettuati dalla Fiom Cgil in tutto il Piemonte all'interno dl mondo delle aziende metalmeccaniche. 

"Dai nostri dati - dicono i rappresentanti dei lavoratori - emerge che con l’ampliarsi del contagio nella società piemontese anche i luoghi di lavoro sono coinvolti. Crediamo che l’attenzione nei luoghi di lavoro e verso i luoghi di lavoro non debba venire meno. Siamo preoccupati, soprattutto, sulla contraddittorietà delle indicazioni nelle fasi iniziali dei contagi o dei sospetti contagi, dove non sempre vengono dati dai medici competenti o dai medici di base, o dalle ASL le stesse indicazioni".

"Ad esempio - proseguono i sindacalisti Fiom - da quando una lavoratrice o un lavoratore che sospetta un contagio deve mettersi in quarantena fiduciaria? Chi lo decide? Quando? dove? Chi? in quale tempo può chiedere di effettuare un tampone? E, per ultimo, ma non meno importante, come questi lavoratori vengono retribuiti e da chi in queste condizioni".

"I comportamenti appaiono contradditori e spesso sono affidati alla scelta del singolo mentre andrebbero uniformati - dicono Giorgio Airaudo, segretario Fiom Cgil Piemonte ed Edi Lazzi, segretario Fiom Cgil Torino -. Pensiamo che, come suggerisce anche dalla nota congiunta Cgil Cisl Uil e Confindustria Piemonte, sarebbe utile attivare a livello provinciale e di categoria un monitoraggio congiunto tra i sindacati e le associazioni datoriali, in modo da avere dati e pratiche comuni per difendere la salute dei lavoratori e mantenere l’apertura dei luoghi di lavoro, segnalando, congiuntamente, agli enti pubblici le necessità per difendere anche dai luoghi di lavoro la salute pubblica nella nostra regione”.

Massimiliano Sciullo

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