La Juve era stata la prima (con in molte altre situazioni), trovando l'intesa per il taglio degli stipendi di calciatori e staff tecnico già alla fine di marzo, poche settimane dopo l'inizio dell'emergenza coronavirus.
Poi erano arrivati anche l'Inter, il Cagliari e altre società di serie A. All'alba del 26 giugno, a questa lista si è aggiunto anche il Toro (che, ricordiamolo, una settimana fa aveva chiesto la cassa integrazione per i suoi dipendenti, i tecnici e i collaboratori delle squadre giovanili). Così recita il comunicato ufficiale diramato pochi minuti fa dal club granata: "Il Torino Football Club comunica che in data odierna è stato sottoscritto l’accordo con i calciatori della prima squadra per quanto concerne gli emolumenti per la stagione 2019/2020, a fronte dell’emergenza causata dal Covid-19".
"L’intesa prevede la rinuncia a una quota dell’ingaggio inizialmente pattuito che è stata convertita in un premio legato al raggiungimento degli obiettivi sportivi concordati tra tutte le parti". Tradotto: i giocatori granata hanno rinunciato a tre mesi di stipendio in cambio di un premio legato al raggiungimento della salvezza o di un determinato piazzamento finale in classifica. Determinante, per questo accordo, il ruolo avuto dal nuovo direttore sportivo Davide Vagnati, in carica da alcune settimane.
"Il Torino FC desidera ringraziare tutti i professionisti che hanno condiviso e sottoscritto l'intesa, dimostrando anche in un frangente tanto delicato senso di responsabilità e unità di intenti", conclude la nota della società granata, che contestualmente - complice l'allungamento della stagione - ha annunciato la estensione di contratto per l'allenatore Longo (ed il suo staff) e per i giocatori Ansaldi, De Silvestri e Ujkani, in scadenza il 30 giugno: tutti hanno firmato fino al 31 agosto.