Si è tenuto ieri un nuovo vertice tra i sindacati Cgil Cisl e Uil e la prefettura, alla luce del nuovo allegato contenuto nel decreto del Ministero dello Sviluppo economico in cui vengono elencate con maggiore dettaglio le tipologie di aziende che possono essere definite essenziali e dunque rimanere aperte. Un elenco che ne riduce il numero, così come delle persone che dovranno raggiungere il posto di lavoro, esponendosi però al contagio del Coronavirus.
Un risultato "importante", si legge nella nota dei rappresentanti dei lavoratori, ottenuto "grazie all’impegno di Cgil Cisl Uil e dei lavoratori che in questi giorni hanno scioperato o dichiarato lo stato di agitazione".
"La nostra attenzione ed il nostro impegno sono ora concentrati su tutti coloro che devono continuare a lavorare: infermieri, medici, operatori socio-sanitari, addetti alle pulizie, commesse, lavoratori dell'industria alimentare e dei trasporti", dicono i sindacati. "Va fatto ogni sforzo per permettere di lavorare in sicurezza a tutti coloro che, nonostante il virus, ogni giorno si prendono cura dei malati o sono impegnati a garantire i servizi essenziali".
“Oggi, nell’incontro con il Prefetto - dichiara la segretaria generale della Cgil Torino, Enrica Valfrè – abbiamo ribadito che andranno verificate con attenzione tutte le richieste delle aziende che ritengono di proseguire la loro attività e monitorata l'applicazione del protocollo sulla salute e sicurezza firmato il 14 marzo. Ridurre il contagio, tutelare la salute dei lavoratori e di tutti i cittadini è l'obiettivo primario della nostra azione. Chiudere le fabbriche è un sacrificio necessario per le imprese e per i lavoratori".
Ma non solo. Un altro elemento centrale, secondo Valfrè, è la necessità di “proteggere il reddito di chi non sta lavorando, usando gli ammortizzatori: chiediamo alle imprese che ne hanno la possibilità di anticipare gli ammortizzatori. Con le imprese e con le istituzioni saremo impegnati da subito ad immaginare come ricostruire il tessuto economico e sociale della nostra città”.
"Ora che l’elenco dei codici Ateco è stato rivisto e sono state definite le attività e le produzioni essenziali, vigileremo con la massima attenzione sul rispetto dell’accordo e anche sulle cosidette attività funzionali, consentite poiché necessarie alla continuità delle produzioni ritenute indispensabili. Non vogliamo in alcun modo che le attività produttive ‘uscite dalla porta principale dopo la nostra netta presa di posizione, rientrino in qualche modo dalla finestra’. Abbiamo chiesto e ottenuto una modifica sostanziale della procedura. Non basta più un’autocertificazione da parte dell’azienda per continuare a svolgere attività funzionali, ma con la regia del Prefetto, ora è necessario anche il via libera delle organizzazioni sindacali territoriali più rappresentative. Si tratta di un passaggio importante che va nella direzione di tutelare e garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, contenendo così la diffusione del contagio”, aggiunge il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco.