"Altissima è la preoccupazione da parte del personale dell'Arma dei Carabinieri della provincia di Torino, come d'altronde in tutta Italia, che in piena pandemia è costretto a lavorare in prima linea senza sufficienti dispositivi di protezione individuale". La denuncia viene da Fabio Pisano, carabiniere e Segretario generale provinciale per Unarma, l'associazione sindacale dei carabinieri. "Lavoriamo alacremente per il benessere del personale e del nostro paese più in generale, ed anche se qualcuno ancora oggi mette in dubbio l'utilità e le competenze dei sindacati militari - aggiunge -, ci tengo a sottolineare come il sindacato Unarma sia stato invece il primo ad averci visto lungo e a segnalare per tempo le odierne criticità alle competenti Autorità nazionali, non è una questione di primato bensì di dovere e senso della responsabilità".
Già lo scorso 23 gennaio infatti, la Segreteria Generale aveva inviato una nota al Ministro della difesa, al Ministro della salute ed al Comando Generale dell'Arma dei carabinieri per segnalare la preoccupazione che il virus stava suscitando tra l'opinione pubblica e tra i carabinieri in particolare. Aveva anche chiesto un intervento urgente di carattere preventivo, dal momento che il virus aveva caratteristiche di rapida diffusione da persona a persona.
"E' evidente che ci sono poche mascherine per i nostri carabinieri e tra l'altro monouso - prosegue -, eppure vengono richiesti e pretesi continui controlli, dove non sempre è possibile mantenere la distanza di sicurezza con le persone controllate. A mancare sono poi anche le tute che dovrebbero coprire l'uniforme, veicolo di trasmissione del virus nelle caserme e nelle proprie abitazioni. C'è poi da segnalare un'altra grave situazione, ovvero che sono stati distribuiti anche disinfettanti risultati scaduti. Il prodotto non è dannoso di per sè, ma di sicuro inefficace in quanto ha perso la componente alcolica che agisce contro virus, batteri e funghi. Infine ci viene segnalata la totale assenza di sanificazione dei locali della caserma, specie le sale d'attesa, ed ancor più grave quella dei mezzi su cui i militari si alternano per garantire il servizio d'ordine al paese".
Pisano è preoccupato anche dai primi decessi per coronavirus avvenuti all'interno dell'arma dei carabinieri. "Il sindacato Unarma auspica che venga subito trovata una soluzione, volta a garantire la massima sicurezza e la giusta dignità lavorativa per tutti i militari affinché la frase 'io speriamo che me la cavo' non debba diventare il motto con cui ogni militare si appresti ad iniziare il suo turno di servizio. La tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è un principio di diritto di ogni paese democratico. Ed un caposaldo della nostra Costituzione che non deve mai essere calpestata".