A due mesi dallo scoppio della pandemia, si può dire, senza alcun timore di smentita, che tutte le professioni abbiano visto radicalmente mutata la propria operatività e, spesso, ridursi sensibilmente le proprie entrate, in alcuni casi addirittura azzeratesi. Da qui, di conseguenza, alcune categorie hanno manifestato l’esigenza, impellente, di dover ricevere un aiuto dallo stato, per ripianare, anche solo in parte, i danni economici subiti.
“Il caso più eclatante, e sulla bocca di tutti, è quello delle partite IVA, i lavoratori autonomi. Essi, infatti, al momento hanno beneficiato soltanto di un piccolo rimborso di €.600,00, in molti casi, oltretutto, non ancora pervenuto ad alcuni di questi soggetti. Questo bonus, però, è stato richiesto da alcune appartenenti ad una categoria che, agli occhi dei più, risulta invisibile, perlomeno a parole dato l’elevato fatturato che vi gravita attorno: le escort, come riportato da un sondaggio di Escort Advisor, il primo sito di recensioni di escort in Europa.
Una escort su dieci ha inoltrato richiesta per il bonus dei €.600,00
Queste donne, nonostante negli anni abbiano chiesto a gran voce di poter aprire una propria partita IVA, sono letteralmente rimaste col cerino in mano, prive di qualsiasi entrata. D’altro canto, le misure di distanziamento sociale, indispensabile per combattere adeguatamente il virus, hanno imposto un'interruzione alla propria attività. Mentre le spese, come per qualsiasi altra attività, siano rimaste invariate: dall’affitto alle bollette, sino ad altri costi fissi.
Non deve stupire, quindi, che una escort su dieci abbia inoltrato richiesta all’INPS, al fine che le fosse riconosciuto questo tipo di sostentamento economico. Il tema della legalizzazione del mondo degli incontri a pagamento, d’altro canto, è sempre vivo nel paese, fra coloro che vedono con favore questa possibilità ed altri, invece, che si oppongono”.
Una escort su dieci ha inoltrato richiesta per il bonus dei €.600,00
Queste donne, nonostante negli anni abbiano chiesto a gran voce di poter aprire una propria partita IVA, sono letteralmente rimaste col cerino in mano, prive di qualsiasi entrata. D’altro canto, le misure di distanziamento sociale, indispensabile per combattere adeguatamente il virus, hanno imposto un'interruzione alla propria attività. Mentre le spese, come per qualsiasi altra attività, siano rimaste invariate: dall’affitto alle bollette, sino ad altri costi fissi.
Non deve stupire, quindi, che una escort su dieci abbia inoltrato richiesta all’INPS, al fine che le fosse riconosciuto questo tipo di sostentamento economico. Il tema della legalizzazione del mondo degli incontri a pagamento, d’altro canto, è sempre vivo nel paese, fra coloro che vedono con favore questa possibilità ed altri, invece, che si oppongono.
La maggior parte delle Escort, in tal senso, sarebbe favorevole ad aprire una partita IVA, dichiarando allo stato quanto realmente percepisce, pagando sino all’ultimo centesimo di tasse e vedendo riconosciuta legalmente la propria professione. Un lavoro, oltretutto, che spesso va al di là della prestazione sessuale a sé stante: molti uomini, infatti, cercano anche affetto, dolcezza e complicità quando incontra una Escort.
Questi aspetti, oltretutto, vengono messi in risalto da illustri psicologici, che fanno notare come le Escort abbiano, spesso, un ruolo sociale, fornendo talvolta un aiuto psicologico a persone sole o con difficoltà relazionali. Non è casuale, quindi, che molti clienti, nonostante il lockdown, abbiano cercato in ogni modo di mantenere vivi i contatti con la propria escort prediletta.
Le escort si reinventano il proprio lavoro: grazie ad Internet accorciano le distanze coi clienti
Alcune di esse, come le escort di Torino su sexyguidaitalia.com, hanno reinventato il proprio lavoro, rispettando, appieno, le normative di distanziamento sociale attualmente in vigore, che difficilmente verranno modificate da qui a fine anno. Grazie ad internet, infatti, è possibile dialogare e collegarsi, live, grazie alla webcam.
Un servizio che, seppur al momento non possa compensare appieno le perdite causate dall’emergenza sanitaria, sta riscontrando un crescente successo, rendendo decisamente più divertenti e stuzzicanti le monotone giornate di quarantena. Anche nella Fase 2, d’altro canto, gli incontri sono vietati. E le professioniste di questo settore, per tutelare la propria salute e quella dei clienti, si attengono rigorosamente al protocollo sanitario emanato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Spulciando i dati dei principali siti del settore, si nota come questo servizio, già in essere prima del lockdown, abbia avuto un sensibile aumento di utenti, specie nella fascia notturna tra le 2 e le 5 del mattino, che ha visto un incremento della fruizione del servizio superiore al 50% rispetto all’epoca pre-covid.
Più in generale, com’era lecito attendersi, l’impennata delle connessioni si è registrata dopo le ore 21, anche se tutte le fasce orarie hanno avuto un aumento non indifferente degli utenti. Ed è facile pronosticare che questo trend, anche nei prossimi mesi, sarà in costante ed inevitabile aumento.