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Economia e lavoro | 02 maggio 2019, 08:16

Invalidità e infortuni: come ottenere l’indennità di accompagnamento

Cresce in Italia il numero di infortuni, valutiamo un’ancora di salvezza come l’assicurazione invalidità al 100%

Invalidità e infortuni: come ottenere l’indennità di accompagnamento

A stilare le norme relative “all’indennità di accompagnamento agli invalidi civili totalmente inabili” hanno pensato i legislatori che, nel 1980, ponendo le basi con la legge n.18 dell’ 11 febbraio, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dopo tre giorni.

Nonostante le vigenti regole di salvaguardia la mole di infortuni che colpisce in un frangente come quello del lavoro è un fenomeno tristemente in evoluzione. Un infortunio in ambito lavorativo può portare anche alla perdita totale delle proprie capacità, perdita che può essere anche diretta conseguenza di una malattia.

Si considerano invalide al 100% le persone che, per malattie fisiche o psichiche, versano nella totale impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore. Sono invalidi totali anche coloro che, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, hanno la necessità di ricevere assistenza continua.

Diversamente da altri vantaggi economici accordati agli invalidi, l’indennità di accompagnamento non ha limiti relativi all’età, non considera il reddito percepito dall’individuo ma la sola condizione fisica. Inoltre non risulta pregiudizievole la composizione del nucleo famigliare.

Infortuni e inabilità, l’assicurazione un’ancora di salvezza

L’inabilità totale di norma è la conseguenza di un evento traumatico, un infortunio o una malattia che sconvolgono la vita di una persona, e malauguratamente possono colpire improvvisamente in qualsiasi frangente o momento della vita. Impossibile essere pronti psicologicamente ad un momento così straziante, ma è ragionevole garantirsi un’alternativa economica sottoscrivendo per tempo un’assicurazione invalidità al 100%, lo strumento che permette di affrontare una situazione così complessa  con più tranquillità.

I requisiti per ottenere l’indennità di accompagnamento

Come detto l’indennità di accompagnamento viene riconosciuta a chi ha un’ invalidità totale e permanente del 100%, considerando che:

. si trovi nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;

. non possa compiere gli atti quotidiani della vita e necessiti di un’assistenza continua;

. sia un cittadino italiano o appartenente all’UE ma residente in Italia;

. sia un cittadino extracomunitario ma possieda il permesso di soggiorno CE di lungo periodo;

. abbia regolare residenza in Italia,

. non viva in una struttura sanitaria la cui retta risulta già a carico dello Stato o di un altro ente pubblico;

. non risulti ricoverato in un reparto di lungodegenza o riabilitativo.

Come ottenere l’indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento è concessa solo in seguito a visite accurate che accertino il reale stato dell’individuo.

Quale primo passaggio è necessario inviare regolare richiesta alla ASL di competenza allegando una certificazione medica chiara ed esaustiva, che accerti la reale condizione del richiedente per poter essere considerato “persona impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore” o “persona che necessita di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”.

Conclusa la fase degli accertamenti il verbale definitivo viene inviato dall’INPS direttamente al cittadino. Se la richiesta di invalidità è stata accolta è necessario inserire i dati richiesti sul portale web dell’istituto di previdenza.

Caricate online, le informazioni contribuiscono a stilare il profilo della persona, per cui è importante procedere correttamente con l’invio telematico dei dati, possibilmente facendosi aiutare da chi ha precise competenze come un patronato o un’associazione.

Se la procedura è andata a buon fine, con regolare riconoscimento del diritto, l’indennità verrà erogata a partire dal mese successivo alla data di presentazione della domanda di accertamento sanitario inviata alla ASL.

 

 

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