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Torino | 09 aprile 2019, 17:28

Sanità, Rosso: "Il Piemonte copi il modello lombardo. Bisogna ridurre le spese e investire i soldi risparmiati sul territorio"

Il candidato di Fratelli d'Italia alle Regionali: "Con il principio di sussidiarietà che permetta ai malati di scegliere dove curarsi a costo zero, perché rimborsati dalla Regione, si possono annullare le liste d'attesa e risparmiare miliardi di euro"

Sanità, Rosso: "Il Piemonte copi il modello lombardo. Bisogna ridurre le spese e investire i soldi risparmiati sul territorio"

Se si vuol far ripartire l'economia in Piemonte, va innanzitutto cambiato, e significativamente, il sistema sanitario regionale. Lo sviluppo economico va infatti di pari passo con l'efficientamento della spesa sanitaria, come è stato dimostrato in altre regioni, per esempio la Lombardia. Ne è convinto il capogruppo di Fratelli d'Italia al Comune di Torino, Roberto Rosso, che ha messo proprio questo punto al centro della sua campagna elettorale per le Regionali 2019.

Nel suo ragionamento, Rosso parte da un dato: "Nel 1995, quando il centrodestra ha preso contemporaneamente il governo della Lombardia e del Piemonte, la spesa sanitaria occupava il 70% del bilancio in entrambe le Regioni. Oggi occupa al momento il 90% della spesa nel bilancio regionale del Piemonte, che in totale ammonta a 13 miliardi di euro, mentre in Lombardia (“dove il servizio è superiore, tanto da attrarre gli stessi piemontesi”, spiega) soltanto il 50%. E' evidente chi ha preso la strada giusta e chi no: la Lombardia ha oggi la possibilità di investire tutte le risorse risparmiate in ambiti importantissimi per la crescita di un territorio, come la cultura, il sociale, i trasporti, l'occupazione, l'agricoltura, l'industria, l'artigianato, il turismo, i giovani, il lancio delle startup.

“Ma come ha fatto la Lombardia a raggiungere questi risultati, che le hanno permesso tra l'altro di avere ospedali che costano meno e sono più efficienti?", si chiede Rosso. "La risposta è semplice: liberalizzando il sistema e seguendo il principio di sussidiarietà, che mette al centro il paziente. In Lombardia un malato decide dove farsi curare, in strutture pubbliche o private o convenzionate, e la retta viene sempre e comunque pagata dalla Regione. Sono scomparse le liste d'attesa, che in Piemonte nel pubblico vanno dai 4 ai 12 mesi in media, e le casse regionali hanno visto forti risparmi. Tanto che oggi 5 euro ogni 10 del bilancio vengono utilizzati per altro; in Piemonte soltanto 1 su 10".

"Quello che propone il Centrodestra - aggiunge Rosso - è dunque di abbandonare la politica accentrante di sinistra, che sta vedendo chiudere tutti gli ospedali monospecialistici come l'Oftalmico e il Regina Margherita, due eccellenze del territorio, per abbracciare un modello liberale che ha funzionato molto bene in Lombardia e in Veneto ma anche in Emilia Romagna, che di certo di destra non è".

Rosso parlerà proprio di Sanità in un incontro programmato per il prossimo 11 maggio, in una location ancora da definire (probabilmente l'hotel Royal di corso Regina Margherita).

Daniele Angi

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