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BuonGiro | 01 giugno 2025, 10:00

Yates ma cosa hai fatto? Si prende la rivincita nel giorno decisivo e vince il Giro d'Italia

Che prova il britannico aiutato nel finale da Van Aert. Carapaz e Del Toro avete sbagliato tutto, il messicano e la Uae irriconoscibili

Photo credits: LaPresse

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Devo fare mea culpa. Per non averlo preso in particolare considerazione in questi ultimi giorni cristallizzandomi su un dualismo, che sì, nonostante tutto a tenuto banco. Ma non sono stato il solo a sottovalutarlo. Perchè la vittoria del Giro d'Italia da parte di Simon Yates è certamente il merito di un corridore che nelle tre settimane non ha fatto fuori giri, non ha avuto momenti di crisi e ha usato la testa sempre, in ogni istante della corsa rosa, ma anche il demerito di due squadre e di due corridori che hanno pensato solo alla sfida tra loro stessi e non a chi alla vigilia aveva 1 minuto e 20 di distacco dal primo posto di Del Toro.

Simon Yates a quasi 33 anni si è preso una rivincita, da quel Giro 2018 nel quale perse la maglia rosa proprio sul Colle delle Finestre con un crollo totale e l'arrivo a mezz'ora da Froome. Lo sport, soprattutto il ciclismo, toglie ma poi ridà. Con gli interessi. Ha corso nella maniera più intelligente possibile andando su al suo passo con la furbizia della sua squadra, la Visma, di mandare in fuga il ciclista più adatto a questo tipo di situazioni, il fuoriclasse Van Aert che in cima alla salita ha traghettato il capitano giù dalla discesa. 

Non si può dire altrettanto della Ef e della Uae. Temi ce ne sono a profusione, ma andiamo con ordine. Carapaz e il suo team hanno fatto andare la fuga a quasi 10 minuti e per carità, legittimo (su questo aspetto ci torniamo dopo). L'obiettivo per loro non era vincere la tappa ma staccare proprio il messicano Del Toro. All'inizio della salita quindi hanno iniziato ad attaccare con 4 uomini che nel giro di qualche metro si sono sfilati via via tutti per lasciare spazio alla sparata dell'ecuadoriano. A cui ha fatto seguito la risposta della maglia rosa. Troppo presto però, perché con il suo passo li ha raggiunti Gee e poi Yates a triplice velocità.

Ma l'errore più grosso è stato che non gli sono andati dietro. Hanno continuato a controllarsi con Del Toro che non ha dato nessun cambio al suo avversario diretto. Ad un certo punto si sono quasi fermati, attendisti. Facendo ritornare sotto sempre il quarto della generale, il canadese della Israel.

Nel frattempo Yates volava con una pedalata sciolta, sicuro di sè e forse anche stranito da ciò che stava accadendo dietro. Finito il Colle delle Finestre era virtualmente maglia rosa e con lo scudiero Van Aert aveva la possibilità di incrementare il bottino con potenzialmente gli avversari ancora in corso per recuperarlo. Qui sta l'errore della Uae. Perché Del Toro doveva finalmente mollare Carapaz e buttarsi in discesa a scavezzacollo per salvare la sua maglia. Invece no. Ancora controllo senza senso sul rivale figlio di un nervosismo ingiustificato. Non ho capito neanche la gestione del team considerando che Majka e Mcnulty ne avevano ancora e potevano aiutarlo. Resta un mistero.

All'arrivo il messicano ha abbracciato il suo amico Pellizzari, ottimo sesto e si è concesso alle foto sorridente. Poco comprensibile anche perchè sì che hai solo 21 anni, ma dovrebbe prevalere un po' di delusione mista a rabbia per un'occasione buttata via. Che sicuro ritornerà perché le potenzialità ci sono. 

Bisogna dire un immenso grazie a Yates perché oltre a realizzare una vera impresa sportiva ha acceso una tappa che se lui avesse avuto una giornata no sarebbe stata particolarmente noiosa. Grazie anche a Damiano Caruso, quasi 38 anni, quinto e sempre sul pezzo. Bravo Harper, il numero del campione del Giro ha offuscato la sua vittoria di tappa, così come l'ottima prova, che meritava certamente di più di Alessandro Verre, 23 anni e un gran futuro.

Il Giro è alle battute finali e quanto bello è stato raccontarvelo.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati: 

21° Tappa, Roma-Roma, ultimi 143 km per la passerella finale nella città eterna. Volatona di gruppo nella Capitale per concludere l'edizione numero 108 del Giro d'Italia.

Photo credits: LaPresse

Luciano Parodi

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