Economia e lavoro | 29 ottobre 2024, 20:40

Le piccole tremano: oltre alla crisi e alle incertezze economiche arriva la scure sul Fondo auto

Lo specchio che riflette queste difficoltà è l'ultima indagine congiunturale di Api Torino. Il presidente Cellino: "A soffrire sono soprattutto le imprese più presenti sui mercati esteri"

operai in linea di produzione

Il mondo delle piccole e medie imprese soffre la crisi dell'auto, ma non solo

Male, se non malissimo. Ecco l'immagine delle piccole e medie imprese torinesi che restituisce lo specchio di Api Torino, che ha diffuso l'ultima indagine congiunturale.

L'autunno 2024 è infatti caratterizzato da incertezze e difficoltà, ma nelle ultime ore è arrivata anche un'altra mazzata: quella del taglio al fondo per l'automotive deciso dal Governo.

I numeri ci riportano, come temevamo, un forte peggioramento della situazione del sistema delle imprese - commenta Fabrizio Cellino, presidente di API Torino -Preoccupa soprattutto il fatto che a soffrire adesso sono anche le imprese più presenti sui mercati esteri. Il rallentamento degli investimenti e l’aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali sono altri segnali di forte preoccupazioneE’ a rischio il percorso, sempre più impellente, della doppia transizione digitale e sostenibile”.

Ma preoccupa anche il recente taglio deciso dal Governo al fondo automotive. “L’annunciato taglio di 4,6 miliardi al fondo automotive destinato all’adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera, è un colpo basso al settore che non può essere accettato - dice Cellino -. E’ inutile parlare di sostegno al comparto quando poi si operano scelte di questo genere”. 

I numeri, da parte loro, mettono nero su bianco una situazione di grande difficoltà. Il grado di fiducia degli imprenditori cala al -48,3%, i piani di investimento vengono rimandati e continua ad aumentare il ricorso agli ammortizzatori sociali, che entro fine anno coinvolgerà il 27,6% delle imprese (fino al 32,1% delle imprese manifatturiere). 

Le nuove previsioni per il secondo semestre del 2024 rivedono ulteriormente al ribasso quelle formulate a Luglio 2024, che già annunciavano una fase di forte rallentamento dell’economia torinese. I saldi relativi ai livelli attesi di produzione, ordini e fatturato scendono sotto il -50% (Produzione: -52,5%, Ordini: -52,7%, Fatturato: -55,4%).

Il 50% delle imprese ha in programma nuovi investimenti entro fine anno, in calo rispetto al già debole dato registrato nel primo semestre del 2024 (53,1%, in forte contrazione rispetto alla media storica).

L'indagine – dice Fabio Schena, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Associazione - mette in chiaro un’economia locale in affanno, su cui continuano a pesare la crisi di ordini e uno stato di incertezza che insistono gravemente soprattutto sulle imprese manifatturiere dell’indotto automotive. In generale, il contesto economico è condizionato dal rallentamento dell’economia europea e, in particolare, dei principali mercati di riferimento per le imprese del nostro territorio, Germania prima di tutto”. 

https://www.bitomat.com/it 

Massimiliano Sciullo

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