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Economia e lavoro | 15 giugno 2024, 07:00

L'edilizia torinese prima accelera e poi inchioda: ecco perché finisce fuori strada in un boom di cassa integrazione

A gennaio le ore autorizzate per le imprese di costruzioni del capoluogo sono state 19.327 (64.026 in Piemonte), ma ad aprile sono state addirittura 92.978 (217.860 in tutta la regione)

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Boom della cassa integrazione per le aziende edili torinesi dopo lo stop al Superbonus

Da meno di ventimila a quasi 93mila nel giro di una manciata di settimane. E' l'andamento registrato dalla cassa integrazione a Torino per quanto riguarda il solo settore edile. Lo dice l'analisi diffusa da Confartigianato, che conferma la stessa tendenza anche a livello regionale. Manco a dirlo, colpa del Superbonus, scomparso all'improvviso dopo aver spinto la locomotiva per mesi.

Le cifre (e il moltiplicatore)

Più precisamente, da gennaio ad aprile si è passati da 19.327 ore autorizzate di ammortizzatori sociali (64.026 in Piemonte) a 92.978 (217.860 in tutta la regione). “Se con un’auto si accelera di colpo e altrettanto improvvisamente si frena, uscire di strada è quasi garantito”, commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino. E sul Superbonus ribadisce come sia stato un booster "straordinario che ha prodotto una ricaduta di diversi miliardi, infatti la produzione e l’occupazione di un significativo numero di settori produttivi dipendono in misura consistente, e in alcuni casi pressoché totale, dall’attività del settore delle costruzioni, che effettua acquisti di beni e servizi da ben l’80% dell’insieme dei settori economici".

L’edilizia - ricorda De Santis - è in grado di far girare l'economia (soprattutto locale) e di generare esiti moltiplicativi che hanno ricadute positive sul mercato grazie ad effetti diretti (il settore stesso e tutti quelli che, a monte o a valle, sono ad esso collegati perché forniscono materie prime, semilavorati e servizi), indiretti (la catena di azioni e reazioni indotta dalla produzione del prodotto costruzioni) e indotti (dovuti ai maggiori redditi che alimentano una spesa in consumi finali che a sua volta richiede maggiori produzioni)”.

Ora che è stato messo un freno al Superbonus, ecco che la locomotiva si è arrestata. "La rimodulazione in 10 anni delle spese sostenute per alcuni interventi edilizi a partire dal 2024  -continua De Santis - e il divieto per le banche di compensare i propri crediti d’imposta derivanti da cessione del credito con contributi previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, colpisce imprese e famiglie bloccando interventi di riqualificazione già avviati”.

In Piemonte l’incremento in percentuale della richiesta di ore di cassa integrazione nel primo quadrimestre di quest’anno è del 22,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Per quanto riguarda l’artigianato edile la richiesta di ore di cassa integrazione ordinaria in Piemonte a Gennaio 2024 sono state 26.351 (8.773 a Torino) mentre ad aprile 2024 sono aumentate: Piemonte 56.754  (17.932 a Torino).

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