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Attualità | 09 marzo 2024, 10:48

Da La Bella e la Bestia a Lidia Poët: The Coachman porta le carrozze d'epoca sui set del Piemonte [INTERVISTA]

L'azienda canavesana fondata nel 2009 da Uberto Alma: "Siamo passati da due a sei produzioni all'anno, ma non possiamo esagerare perché lavoriamo con degli animali, il loro benessere viene prima"

Da La Bella e la Bestia a Lidia Poët: The Coachman porta le carrozze d'epoca sui set del Piemonte

Da La Bella e la Bestia a Lidia Poët: The Coachman porta le carrozze d'epoca sui set del Piemonte

Se serve una carrozza d’epoca sul set di un film a Torino o in Piemonte, The Coachman Horses è l'azienda di riferimento per tutte le produzioni locali. 

La struttura è stata fondata nel 2009 a Pavone Canavese da Uberto Alma, il quale ha dato nuova vita alla passione di famiglia per le carrozze e gli utensili di altri tempi. Un’attività che unisce la passione per l’attacco cavalli a redini lunghe con l’allevamento cavalli di razza frisone e KWPN e asini sardi. Allevamento che si trova in una struttura di nuova costruzione con criteri eco-sostenibili, immerso nella campagna canavesana.  

Ma com’è iniziato tutto? 

“Siamo quattro soci anche se spesso ci appoggiamo a collaboratori del settore. Tutto nasce dal fratello del mio bisnonno, lavorava in una ditta di produzione di carrozze, la Boccardi Alessio a Torino. In famiglia c'è sempre stata la passione per la collezione delle carrozze d’epoca. Le varie generazioni hanno portato avanti quella stessa passione, per questo abbiamo ancora a disposizione carrozze e articoli d’epoca del mondo contadino. Abbiamo deciso di buttarci in questo settore anche perché era ancora di nicchia”. 

Ad oggi dispongono di 20 cavalli, 25 carrozze restaurate per il trasporto di persone, e poi ancora carri e mezzi agricoli, banchi lavoro, ambienti cucine, camere da letto, solai, aie, fienili e stalle. L’azienda Canavesana grazie al grande lavoro di collezione nel 2009 ha subito potuto mettere a disposizione delle produzioni locali un catalogo importante per creare la perfetta ambientazione d’epoca.  

Il primo incarico arriva nel 2012 con la miniserie Rai, La Bella e La Bestia, girato al Castello di Agliè. Com’è andata? 

“Abbiamo fornito carrozze, ma anche utensili dai carretti a mano ai martelli. Da lì, la produzione è rimasta soddisfatta e abbiamo cominciato a lavorare a regime. All’inizio facevamo una o due produzioni all’anno, ma negli ultimi quattro o cinque anni c’è stata davvero un’impennata dei film storici, legati ai periodi tra il ‘700 e inizio ‘900, quindi siamo arrivati a fare anche cinque o sei produzioni”. 

Regola base dell’azienda resta però il benessere degli animali.

“Abbiamo circa venti cavalli, ma quello che spieghiamo sempre è che sono animali, non sono oggetti. Non possiamo esagerare, quando possiamo infatti giriamo senza di loro. Non siano come le carrozze turistiche… Non lo facciamo per divertire il pubblico, ma per ricreare delle situazioni storiche”. 

Lavorare sul set è difficile per gli animali?

“Come le persone ognuno ha il proprio carattere, non tutti sono adatti al set. Quest’estate abbiamo girato la seconda stagione di Lidia Poët, il clima non era proprio adatto a loro, perciò con grande aiuto di Netflix, eravamo forniti di veterinari e personale per la sicurezza di tutti e abbiamo cercato di ridurre gli orari di ripresa nelle ore più calde. Molte volte abbiamo chiesto un appoggio in vie ombreggiate, per i momenti di attesa, c'è stata davvero tanta disponibilità da parte della produzione”.

Avete preso parte anche alla prima stagione?  

“Nel 2021, è stato il lavoro più impegnativo, ma devo dire più soddisfacente. Abbiamo lavorato per sei mesi, un periodo lungo, ma abbiamo trovato davvero un bell’ambiente. Sul set ovviamente guidiamo tutte le carrozze perché servono persone qualificate, occorre una patente apposita”. 

C’è un momento nel corso di questi anni e di questi set che vi ha dato particolare soddisfazione? 

“Con un’altra produzione, a inizio 2023, Le Déluge, girato a Stupinigi e che dovrebbe uscire a breve, siamo riusciti a 35 cavalli grigi a sella, non anticipo nulla, ma renderà una scena veramente bella”.

Sogno nel cassetto? 

“Per noi sarebbe molto bello ovviamente lavorare con produzioni americane. Con la Disney, magari. Chissà…”. 

Chiara Gallo

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