"Silvio, ma vieni con noi!". Seguono risate e battute più sottovoce. A parlare è Alberto Cirio, governatore del Piemonte, in piazza Carignano in attesa che comincino i lavori per la seconda giornata de L'Italia delle Regioni. E' il giorno di Giorgia Meloni, ma prima che arrivi la Presidente del Consiglio l'atmosfera è rilassata e concede ancora qualche minuto di chiacchiere e convenevoli prima di entrare in sala.
"Silvio", invece, è Silvio Magliano, capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale: forza di opposizione nello scacchiere politico torinese e piemontese (il partito è nato da un'intuizione politica locale di Mimmo Portas), ma dato da più parti in rotta di avvicinamento proprio con il centrodestra, in vista delle prossime Regionali.
Voci di corridoio, gossip, illazioni mai smentite (ma nemmeno passaggi ufficiali, al momento). Di certo, però, la battuta di Cirio coglie nel segno. Il doppio senso è evidente. Magliano sorride e continua a chiacchierare con alcune delle persone che, insieme a lui stanno attendendo di prendere posto in teatro. Ci sono gli assessori Maurizio Marrone ed Elena Chiorino, tra gli altri.
Ma visto che il tempo comico è tutto, in una gag (anche improvvisata), a chiudere il cerchio è Domenico Rossi, esponente Dem e soprattutto segretario del Partito Democratico in Piemonte. In piazza è un continuo viavai e i gruppetti di persone che si salutano e scambiano qualche convenevole sono un corpo unico che segue più la legge dei fluidi che quelle della politica. Ma passando accando al gruppetto con alcuni dei massimi esponenti del centrodestra (a trazione Fratelli d'Italia, in quel momento), non può non notare proprio Magliano: "Silvio, cosa fai lì? Ma vieni via! Cosa stai facendo?".
Parole ad alta voce, rotte da una risata di chi non sa trattenere lo spirito goliardico della battuta. Battuta che arriva a destinazione e raccoglie sorrisi anche nella "controparte" politica. Rossi si sfila, saluta ed entra in teatro. Anche il gruppetto si scioglie. Oggi è il giorno di Meloni e della "pacificazione", come l'avrebbe poi definita il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli. Per il risiko piemontese della politica ci sarà tempo.
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