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Economia e lavoro | 28 giugno 2023, 15:43

Nicosia (Ascom): "Ecco la nostra Chivasso, tra storia da valorizzare e nuove sfide da vivere nel cambiamento"

Il nuovo presidente dell'associazione commercianti raccoglie il testimone da Campanino: "Vogliamo portare la voce delle nostre imprese a tutti i tavoli istituzionali. La prima sfida è il Distretto del commercio"

Presidente di ascom Chivasso Nicosia

Carlo Nicosia, nuovo presidente dell'Ascom di Chivasso

Da pochi giorni è il nuovo presidente di Ascom Chivasso, ma le idee e i progetti sono già molto chiari. Parola di Carlo Nicosia, eletto la scorsa settimana come rappresentante del mondo del commercio per un Comune che ha grandi tradizioni e ambizioni per il futuro. Una figura che rappresenta anche un legame forte con il recente passato.

Presidente Nicosia, quali sono i primi progetti?
"Da vicepresidente della vecchia consigliatura, insieme ad altri 10 consiglieri, siamo in un lavoro in continuità. Stare accanto al presidente Giovanni Campanino è stato utile e importante. Non possiamo però non affrontare i cambiamenti che hanno interessato le città e il commercio al dettaglio. Dobbiamo svolgere il nostro ruolo in maniera contemporanea, senza nostalgie".

Che missione portate avanti?
"Non siamo pro loco o associazione che organizza eventi, ma dobbiamo rappresentare ai tavoli locali e nazionali la nostra categoria, facendo di tutto per sostenere la città e di conseguenza il tessuro del commercio. Per esempio siamo partner dei distretti urbani del commercio: il 30 giugno ci sarà la scadenza per i contributi al Distretto e stiamo accompagnando le nostre imprese per abbellire le attività o per contrastare la desertificazione dei centri storici. Perdere un negozio è un danno per l'imprenditore, ma anche una perdita per la collettività in termini di presidio e di sicurezza".

Quale ricetta volete adottare?
"Siamo disposti a collaborare e mediare per quanto possibile con le altre associazioni del territorio, di Chivasso, ma anche degli altri Comuni vicini su cui abbiamo competenza. Dobbiamo far sentire la voce di tutti".

C'è un punto a favore per Chivasso su cui scommettere?
"La nostra posizione geografica è il primo valore aggiunto, anche come posizionamento rispetto ai collegamenti e le infrastrutture tra autostrada e ferrovia che porta a Milano, Torino, ma anche Aosta, Casale, Ivrea e Alessandria. Speriamo che presto apra la linea verso Asti. Siamo in una collocazione invidiabile, per natura. Ma poi dobbiamo puntare tanto sulla notorietà del marchio Chivasso, pur nel rispetto dei ruoli: in una città che ha notorietà e rilievo c'è beneficio anche per le imprese del commercio. Il tutto, ovviamente, senza vivere di nostalgia, ma valorizzando la nostra storia: dai nocciolini al Canale Cavour. Ma anche il turismo non è un tabù".

Lei ha anche una passione per il Vermuth, può essere una delle chiavi per far parlare di Chivasso?
"La valorizzazione di questo tipo di vino è legata a una storia con radici profonde, a Chivasso, grazie a produttori importanti come Gancia e Parigi. Ma senza dimenticare i nocciolini, che sono un'altra tradizione che rappresenta un'attrazione per la nostra città. La Festa ormai è un appuntamento che si conferma e cresce anno dopo anno. E poi c'è l'erbaluce della vicina Caluso e c'è un gemellaggio con i nostri nocciolini".

Massimiliano Sciullo

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