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Viabilità e trasporti | 05 marzo 2023, 11:20

Metro 2, lavori al via nel 2025. Lo Russo: "Opera strategica, serve commissario"

Ieri incontro al Teatro Gobetti di San Mauro, dove i sindaci dell'area nord-est hanno ribadito la necessità che l'opera arrivi a Pescarito

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I sindaci dell'area nord-est hanno ribadito la necessità che l'opera arrivi a Pescarito

Ieri mattina il Teatro Gobetti ha ospitato l’incontro pubblico “Metro 2, un’opera fondamentale”, organizzato dall’Unione dei Comuni dell’area nord-est di Torino. È stata un’importante occasione di confronto tra il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, l’Assessore all’urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni, l’Amministratore delegato di Infra.To (la società al 100% della Città di Torino che ha in carico la progettazione e la realizzazione di Metro 2) Bernardino Chiaia e i rappresentanti del territorio dell’area nord-est di Torino, gli imprenditori locali e la cittadinanza. Sono intervenuti il Presidente Unione NET Renato Pittalis, la Sindaca di San Mauro Giulia Guazzora e la Sindaca di Settimo Elena Piastra, erano presenti anche il Sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli, il Sindaco di San Benigno Canavese Alberto Graffino e molti altri Sindaci dei Comuni della collina.

 

«La Metro 2 e in particolare il suo arrivo fino alla zona industriale di Pescarito - ha spiegato Giulia Guazzora nella sua introduzione - è fondamentale non solo per San Mauro, ma per tutta un’area di 200mila abitanti, che copre i Comuni di Unione NET ma anche l’area della collina, finora penalizzata a livello di infrastrutture. Chiediamo che le risorse stanziate per realizzare la prima tratta, da Rebaudengo al Politecnico, servano anche per la progettazione definitiva della tratta da Rebaudengo a San Mauro. Sarebbe il segnale chiaro di una volontà politica e darebbe un accesso prioritario ai fondi, nazionali ed europei».

«La Metro 2 - ha ribadito Renato Pittalis - è un'opera fondamentale per lo sviluppo dell’area nord-est, che non può attendere oltre per avere gli investimenti infrastrutturali che negli anni sono atterrati su altre zone. San Mauro e la zona industriale di Pescarito, in quest’ottica, devono diventare il punto centrale di un sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato che riguardi anche i Comuni limitrofi: a guardare a quest’opera come elemento fondamentale c’è tutta un’area, il Nord Est di Torino, che va da Settimo alla Collina, non solo San Mauro».

L’intervento più atteso è stato quello di Stefano Lo Russo: «Partiamo dai piani di realtà, parliamo di cose concrete. La Metro 2 è un’infrastruttura che cambierà Torino e rapporti con i Comuni dell’area nord, non solo come infrastruttura ma come asset di sviluppo dell’intera area metropolitana, che risponde anche a esigenze di transizione ecologica e mobilità sostenibile. Abbiamo chiesto al Ministro dei trasporti, insieme al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, di nominare un commissario straordinario, che abbia potere decisionale sul codice degli appalti. È un passaggio imprescindibile per velocizzare i tempi e avere una gestione più libera di strategie, procedure e risorse. La possibilità di inserire la progettazione definitiva della tratta nord dipende da questo, le risorse stanziate ad oggi prevedono la realizzazione dei primi due lotti dell’opera, servirebbe apposito decreto governativo per cambiarne la destinazione d’uso. A proposito di risorse, non dimentichiamo che il caro materiali e il caro energia hanno fatto cambiare le prospettive, anche se la situazione sta migliorando. La situazione fortunatamente sta migliorando e le risorse mancanti per la realizzazione della prima tratta, da Rebaudengo al Politecnico, sono scese da 300 a 200 milioni di euro».

È stato l’Assessore Paolo Mazzoleni a scendere nello specifico dell’opera della Metro 2, con tanto di slide esplicative: «La linea 2 della metropolitana si inserisce in un sistema infrastrutturale di mobilità avanzata che comprende il passante ferroviario, le linee locali, l’interconnessione con l’aeroporto di Caselle. Per la prima tratta sono stati stanziati 1.828 milioni di euro: entro fine anno verrà assegnato l’appalto, che comprende la progettazione esecutiva, l’inizio dei lavori tra fine 2024 e inizio 2025. Il progetto definitivo - non è un dettaglio - prevede la realizzazione dello sfiocco a Cimarosa, ovvero la predisposizione per il proseguimento verso nord. Per la realizzazione del progetto definitivo della tratta da Rebaudengo a Pescarito, dove è previsto il deposito nel progetto preliminare, ci sono due problematiche: da un punto di vista tecnico, sarebbe meglio farlo dopo il progetto esecutivo della prima tratta. Poi servirebbe un apposito decreto governativo per cambiare la destinazione d’uso delle risorse già stanziate per la realizzazione dei primi due lotti dei lavori. Con il commissario, tutto questo sarebbe più facile e veloce».

Bernardino Chiaia ha fatto chiarezza sui numeri: «A livello operativo, noi siamo pronti. Con il potere commissariale, non sarebbe difficile reperire le risorse per fare la progettazione definitiva fino a San Mauro. La stima dei costi è di 950 milioni di euro, che un eventuale commissario potrebbe anche ridurre, fino a 650 mila euro, tra scelte progettuali ed economie tecniche, in linea con il miliardo e mezzo necessario per completare la tratta dal Politecnico a Mirafiori».

Elena Piastra ha ribadito il quadro politico in cui si colloca il progetto della Metro 2: «L’area nord è storicamente area orfana di Torino, anche il tracciato della Metro 1 è escludente rispetto a nostra zona. Tutte le scelte infrastrutturali e strategiche mirano sempre verso sud, vedi i poli universitari e di ricerca. Qui non parliamo solo di un’opera, ma di un dibattito di giustizia sociale, di equità tra territori. La metro in questo senso è un simbolo, sarebbe finalmente un’opera strategica che punta verso il nord, per questo è fondamentale avere la progettazione definitiva. Non è una questione economica, siamo pronti a contribuire alle spese, ma per la prima volta il sindaco Metropolitano sarebbe anche il nostro Sindaco».

Il dibattito si è acceso proprio a partire dalla proposta dei comuni dell’Area Nord Est di contribuire all’adeguamento del Piano di Fattibilità Tecnico Economica che il Sindaco Lo Russo ha subito accolto e sottolineato, come elemento cardine per giungere al nuovo progetto esecutivo: l’adeguamento del PFTE avrebbe un costo stimato di 500mila euro, il nuovo progetto esecutivo potrebbe arrivare ai 5milioni. Dove reperire queste risorse resta uno degli snodi fondamentali per lo sviluppo del progetto.

In conclusione, il Presidente di Unione NET, Renato Pittalis, ha sollecitato il Sindaco Metropolitano a prendersi concretamente l’impegno per la realizzazione del progetto definitivo: «È evidente che il contributo dei comuni della zona ci sarà, e siamo disponibili a sottoscrivere l’impegno, soltanto a fronte di un impegno altrettanto deciso alla progettazione definitiva. Bisogna essere chiari con i cittadini, soprattutto quelli dei comuni che decideranno di contribuire, pur essendo lontani dal tracciato, e che si chiederanno perché devono pagare un pezzo di metropolitana per Settimo e San Mauro».

 

comunicato stampa

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