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Attualità | 18 gennaio 2020, 08:02

La stazione come museo a cielo aperto per dire basta all'inquinamento e all'abbandono di rifiuti

L'iniziativa è realizzata dall'associazione "Memo - Documenti visivi" in collaborazione con Urban Karming - Ak Lab di Chivasso

Alcune delle opere che è possibile ammirare in stazione

Alcune delle opere che è possibile ammirare in stazione

Un percorso espositivo con fotografie e approfondimenti per riflettere sullo stato dell’ambiente con particolare attenzione ai corsi d’acqua. 

E' questa la nuova iniziativa dell'associazione "MEMO-Documenti visivi" realizzata negli spazi della stazione ferroviaria di Brandizzo, ripensati come un museo a cielo aperto dal nome “poSTAzione”.

L’idea nasce da una più ampia riflessione sulle tematiche ambientali di grande urgenza collettiva, avviata da MEMO in collaborazione con l’associazione Alternative Karming – AK LAB di Chivasso, ideatrice del festival di riqualificazione urbana “Urban Art Field” nel quale la mostra si inserisce come iniziativa correlata.

In questa nuova occasione, più di venti scatti di grande formato del fotografo Saverio Colella, integrati da testi descrittivi e un itinerario caratterizzato da parole-chiave, individuate con un tavolo partecipato, intendono guidare e coinvolgere il visitatore, l’utente di passaggio e il cittadino in un percorso di riflessione.

"L’obiettivo - dicono i curatori - non è solamente sensibilizzare il pubblico di fronte a tali urgenti problematiche ambientali, ma ambisce, attraverso il linguaggio dell’arte, a risvegliare il senso critico, a suscitare impressioni e riflessioni, ad essere stimolo e motore per nuovi sguardi sul presente. La scelta di esporre tutto questo in uno spazio urbano di passaggio, e senza alcuna denotazione artistica, vuole invece stimolare la concentrazione, l’immaginazione e le capacità narrative di  chiunque percorra gli spazi".

Le fotografie ritraggono frantumi, residui, rifiuti attraverso una ricerca di forme, colori e composizioni attraenti che tuttavia, così come sottolinea il titolo della mostra, vogliono apparire “innaturali” a sottolineare la dissonanza e l’estraneità, la non conformità degli oggetti rappresentati al contesto in cui si trovano. 

In abbinamento all’esposizione, con il patrocinio del Comune di Brandizzo  saranno organizzati una serie di appuntamenti e visite per le scuole coinvolgendo la cittadinanza.

La mostra rimarrà esposta fino al 29 marzo 2020. Successivamente assumerà un carattere itinerante in collegamento all’Urban Art Field e sarà a disposizione di enti ed associazioni interessati ad esporla.

Già ad ottobre si è fatta capofila di tale progetto con l’inaugurazione dell’opera muraria “La natura sostiene la città” realizzata dall’artista Viola Gesmundo.

a.g.

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