- 24 marzo 2020, 11:10

Didattica online: una scuola di Torino lancia la "colletta" per computer e tablet

Presso l'IC Sidoli l'iniziativa chiede alle famiglie che ne hanno la possibilità di mettere a disposizione strumentazione digitale da dare in uso, in questo momento di difficoltà, a chi non ne ha

Didattica online: una scuola di Torino lancia la "colletta" per computer e tablet

Un computer, un tablet, anche soltanto una stampante. Beni preziosi in tempi di normalità, lo sono diventati ancora di più in queste settimane di quarantena, in cui le famiglie sono state invitate a rimanere a casa e le scuole sono state chiuse, affidando dunque i bambini alla "didattica online".

Un cammino decisamente in salita, soprattutto perché imboccato in tutta fretta e senza l'equipaggiamento adatto. Ma cui i diversi istituti di Torino stanno cercando di porre rimedio nel più breve tempo possibile. Anche dando vita a iniziative come quella dell'IC Sidoli, dove la preside Pia Giuseppina Falcone ha lanciato una "colletta solidale". 

L'invito alle famiglie è infatti quello - laddove possibile - di mettere in comunione strumentazione informatica di cui non si ha necessità per garantirla a quelle famiglie in cui questa disponibilità non c'è. E dove dunque i bambini sono fortemente svantaggiati (se non del tutto tagliati fuori) dal proseguire nel programma di compiti e lezioni a casa.

Con il passare dei giorni, infatti, passato il comprensibile sbandamento iniziale, le scuole (Sidoli compresa, in ambedue i suoi plessi, nella via da cui prende il nome e in via Flecchia, entrambe nella zona Lingotto di Torino) hanno iniziato a veicolare contenuti e compiti attraverso mail, messaggio WhatsApp, ma anche spazi cloud o siti Internet degli istituti stessi. Un ventaglio di possibilità che però rischia di rimanere vano se per qualche motivo le famiglie non sono in grado di stare al passo: o perché la strumentazione serve al lavoro dei genitori, o perché i genitori stessi in possesso di smartphone devono stare fuori casa per le proprie mansioni o perché proprio quella dotazione in casa non c'è.

La scuola Sidoli dunque prova a lanciare un appello a tutti coloro che la frequentano, scommettendo sull'effetto benefico del passaparola. Perché la chiusura forzata in casa non diventi per i piccoli motivo di isolamento ulteriore.

Massimiliano Sciullo

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