FACEBOOK - 31 ottobre 2025, 06:38

Il 31 ottobre è la Giornata mondiale delle città, per un futuro green

Istituita dall’Onu nel 2013, mira a garantire uno sviluppo innovativo e sostenibile delle aree urbane

La città di Chester, eletta città più bella del mondo

La città di Chester, eletta città più bella del mondo

«Città migliori, vita migliore». Questo lo slogan che accompagna la Giornata mondiale delle città istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2013. Da allora, ogni anno, il 31 ottobre si celebra questa ricorrenza nata per sensibilizzare la comunità internazionale sullo sviluppo sostenibile delle aree urbane e promuovere la cooperazione tra i Paesi.

La Giornata Mondiale delle Città 2025 rappresenta non solo un momento di riflessione, ma anche un’opportunità per guardare al futuro con speranza. Costruire città più verdi e resilienti significa impegnarsi collettivamente per garantire che le generazioni future possano vivere in ambienti urbani sani, sicuri e prosperi, ma soprattutto rispettare l’ambiente e prendersene cura. Ciò richiederà politiche audaci, investimenti in tecnologie ecologiche e un forte impegno da parte di tutti gli attori della società. Solo con una visione condivisa e con sforzi coordinati sarà possibile trasformare le città in luoghi più sostenibili e inclusivi per tutti.

La giornata si inserisce nel contesto del diritto umano ad un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile, riconosciuto a livello internazionale dall’Onu nel 2021 e nel 2022, con la Risoluzione 48/13 del Consiglio per i diritti umani e un’ulteriore risoluzione dell’Assemblea Generale.

Ha, inoltre, luogo poco prima della 30ª Conferenza delle Parti (COP-30) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite (UNFCCC), che si terrà dal 10 al 21 novembre 2025 a Belém, in Brasile. In questa occasione, la comunità urbana avrà l’occasione di presentare i messaggi, i successi e le preoccupazioni in tema di sostenibilità, ponendo i diritti umani al centro.

Qual è la città più bella del mondo?

Roma, Napoli, Venezia, Parigi, oppure, New York, Madrid, Lisbona... Qual è la città più bella del mondo? State pure lì a provarci, tanto non indovinerete mai. Perché, secondo alcuni super esperti, il titolo spetterebbe a Chester, in Inghilterra.

È stato un team di matematici a nominare Chester “città più bella del mondo”, superando Venezia che si è dovuta accontentare di un comunque prestigioso secondo posto. Lo studio ha utilizzato Google Street View per valutare le città del mondo, classificandole in base alla percentuale più alta di edifici che rispettano la “sezione aurea”. E qui apriamo una parentesi. Espressa come 1:1,618, la sezione aurea rappresenta un insieme di proporzioni che ha affascinato i matematici fin dall’antichità. Questo rapporto è frequentemente osservato nel mondo naturale. Per ragioni non del tutto note agli scienziati, gli esseri umani percepiscono gli oggetti che presentano questo rapporto come intrinsecamente belli. Risultato: Chester ha vinto con l’83,7% di “perfezione”.

Fondata oltre duemila anni fa, Chester conserva le mura romane più complete del Regno Unito, il più grande anfiteatro romano britannico, una cattedrale gotica da manuale e l’iconico Eastgate Clock, secondo solo al Big Ben tra gli orologi più fotografati d’Inghilterra. Il colpo d’occhio è una timeline vivente: resti romani, medievali, case Tudor, restauri vittoriani. Tutto incastrato con un’armonia che, a quanto pare, convince anche i matematici.

Chester non è però un museo fermo lì per le foto. Le strade acciottolate, i Rows a due livelli (portici con negozi sopra e sotto), i mercati coperti e i locali sul fiume Dee tengono la città in movimento. Non a caso, piattaforme come Booking l’hanno segnalata tra le mete più accoglienti.

Una città bella guadagna se è anche viva: l’Università di Chester porta studenti, idee, eventi, iniziative che riempiono l’anno. Tra festival, rassegne e storie locali (sì, anche le leggende dei vecchi alberghi “infestati”), l’atmosfera è quella giusta: storia + curiosità + intrattenimenti. Ma sapete che quasi quasi, un giretto…

Silvia Gullino

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