Eventi - 09 settembre 2025, 18:22

Cocco… Wine, la grande strada del vino

Un mosaico di realtà diverse che, insieme, avevano contribuito a costruire un’identità forte e condivisa, facendo di Cocconato una meta d’eccellenza per chi cercava vino, cultura e ospitalità.

Cocco… Wine, la grande strada del vino

 Cocconato si è trasformato in una grande strada del vino. Da venerdì 5 fino domenica 7 settembre il borgo astigiano ha ospitato la ventiquattresima edizione di Cocco… Wine, manifestazione promossa dall’associazione Go Wine insieme al Comune e al Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato. Degustazioni, incontri e iniziative culturali hanno animato il centro storico, facendo dialogare i protagonisti del vino con i visitatori, in un’atmosfera che ha unito convivialità e identità territoriale.

L’anteprima al Cannon d’Oro

La rassegna si era aperta con una degustazione tecnica riservata a stampa e operatori, dedicata al Barbera d’Asti di Cocconato. La serata era poi proseguita con il Salotto di Cocco… Wine, ospitato dal ristorante Cannon d’Oro. Qui ogni cantina del Consorzio aveva proposto la propria Barbera e un “vino del cuore”, abbinati a un menu d’autore che aveva spaziato dalla battuta di Fassone agli agnolotti verdi con Castelmagno, dallo stracotto all’uva fino ai dessert a base di formaggi.

La degustazione guidata di approfondimento sulla Barbera d’Asti Superiore di Cocconato ha avuto protagonisti:

  • CANTINA POGGIO RIDENTE
  • CANTINA NICOLA
  • CANTINA MACIOT
  • CANTINA BENEFIZIO
  • CANTINA MAROVE’

 Cocco… Wine è nato per dare nuova luce a questa storica zona di produzione – ha spiegato Luigi Dezzani a nome dei viticoltori – Dopo gli anni Ottanta tanti giovani erano tornati a coltivare i vigneti e oggi si stavano dimostrando le caratteristiche uniche del nostro territorio. Cocconato, con i suoi 491 metri di altitudine, offriva un panorama e una viticoltura che meritavano di essere raccontati e condivisi”.

Il banco d’assaggio

Il cuore della manifestazione era stato il grande Banco d’assaggio lungo via Roma. Sabato dalle 16 alle 24 e domenica dalle 11 alle 19, il centro storico era stato interamente pedonale e aperto alle degustazioni.

Le cantine di Cocconato – Bava, Benefizio di Cocconito, Giulio Cocchi Spumanti, Maciot, Marovè, Nicola Federico, Paoletti e Poggio Ridente – avevano accolto il pubblico insieme a numerosi produttori piemontesi, dall’Albugnano al Roero, dal Monferrato fino a Costigliole d’Asti.

Accanto ai vini non erano mancate le specialità gastronomiche: robiola di Cocconato, salumi, prodotti al tartufo, nocciole e tante altre eccellenze locali.

Il nostro Consorzio non è solo vino, ma anche food – ha sottolineato Adriano Cavallito, presidente del Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato – Avevamo investito in progetti di crescita che univano aziende agricole, produttori di salumi, robiole, farine, miele e distillati. Stavamo dimostrando che insieme si potevano fare tante cose, portando avanti collaborazioni che davano valore a tutto il territorio”.

Degustazioni guidate e percorsi nel borgo

Domenica 7 settembre si erano svolte le degustazioni guidate nel cortile di Casa Fasoglio, dedicate al vitigno Barbera e al dialogo tra Cocconato e Albugnano. Le sessioni, su prenotazione, avevano offerto un approfondimento culturale e tecnico, pensato per chi desiderava conoscere il vino oltre la semplice degustazione.

Novità dell’anno era stato “Camminare il Borgo”, itinerario guidato alla scoperta del centro storico, tra portici gotici, edifici medievali e scorci panoramici. Le passeggiate, comprese nel carnet degustazioni, si erano tenute sabato e domenica in più orari, permettendo ai visitatori di vivere Cocconato anche dal punto di vista architettonico e paesaggistico.

Musica, spettacoli e convivialità

L’evento era stato arricchito dalla musica: venerdì sera gli Enarmonia, sabato il violinista elettrico Andrea Casta con dj set e domenica pomeriggio il duo Dodo e Charlie avevano accompagnato i momenti conviviali. Per i più piccoli non erano mancate attività di falconeria e tree climbing, che avevano reso la festa davvero aperta a tutte le generazioni.

Il sindaco Monica Marello ha espresso l’orgoglio della comunità: “Cocco… Wine non è soltanto una vetrina del nostro vino, ma un’occasione di incontro che rafforza il legame tra Cocconato e i tanti visitatori che scelgono di scoprirlo. È stato il primo grande evento di settembre e ha dato il via a un mese ricco di appuntamenti, dalla festa patronale al Palio medievale”.

Una comunità protagonista

A testimoniare l’importanza di Cocco… Wine era arrivata anche la voce di Giampiero Gerbi di Go Wine: “Il vino non è solo frutto della terra e della vite, ma anche delle persone che lo producono. Questi momenti servono a dare coraggio e visibilità ai viticoltori, che affrontano sacrifici enormi e meritano di raccontarsi. La Barbera di Cocconato ha tante sfumature e ogni produttore le interpreta a modo suo. Se non vi piacevano i vini, vi sarebbe piaciuto il panorama: il più bel biglietto da visita di questo territorio”.

A sottolineare il valore identitario della manifestazione era stato anche il volto televisivo Giuseppe Calabrese, in arte Peppone, ospite dell’edizione: “Mi considero un’ostecustode, vengo a conoscere questi piccoli eroi del territorio e a raccontare le loro eccellenze. La vera forza è in chi produce, ed è stato un onore poter narrare questo patrimonio”.

Cultura, vino e futuro

Cocco… Wine non era stata soltanto una festa del vino, ma un progetto di lungo respiro che aveva messo insieme imprenditori, amministratori e cittadini. Lo aveva ricordato l’avvocato Massimo Corrado: “Qui c’era un gruppo di amici legati dall’amore per Cocconato e per la sua terra. Ognuno ha fatto la sua parte, con stili diversi ma con un unico obiettivo: promuovere una cultura antica che si rinnova ogni anno e che trova in Cocco… Wine il momento della festa, destinato però a continuare tutto l’anno”.

Cocco… Wine aveva segnato solo l’inizio di un mese intenso per Cocconato. Come aveva ricordato il sindaco Monica Marello, “a settembre abbiamo avuto tantissimi eventi: dopo Cocco… Wine c’è stata la festa patronale nel secondo weekend, seguita dai due fine settimana dedicati al Palio, quando il borgo si è vestito di Medioevo”. Un calendario che ha consolidato la vocazione culturale e turistica del paese, capace di attrarre visitatori con proposte diverse ma unite dallo stesso filo conduttore: la valorizzazione del territorio.

Il Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato

Accanto a Cocco… Wine, un ruolo centrale nella promozione del territorio era stato svolto dal Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, realtà che riuniva produttori di vino, ristoratori, apicoltori, aziende agricole, allevatori e artigiani locali. L’obiettivo era valorizzare Cocconato a livello di ospitalità, tipicità ed enogastronomia, creando una rete che abbracciava viticoltori, ristoranti, strutture ricettive, produttori di salumi, formaggi, miele, nocciole, farine e distillati.

Ne facevano parte viticoltori come Poggio Ridente, Cantina Nicola, Marovè, Maciot e Benefizio di Cocconito. A essi si affiancavano ristoranti e strutture di ospitalità come Osteria della Pompa, Agriturismo Cascina Rosengana, Cantina del Ponte, Locanda Martelletti, Cantina Nicola e Cocconato Bell’e Buono. Il settore dell’apicoltura era rappresentato da realtà come Beeo, Apicoltura Vallera e Apicoltura Stillavato, mentre la coltivazione della nocciola vedeva protagonisti Rocca, Maciot e Marovè.

La filiera si completava con Cascina Corte per farine e legumi, Salumificio Ferrero e Rocca per i salumi, il Consorzio Cocconato per pane, grissini e dolci da forno, la Latteria di Cocconato e Cascina Rosengana per latte e formaggi, fino alla Distilleria Bosso per distillati e aromatizzati.

Il Consorzio non era solo una sigla ma un motore di sviluppo che trasmetteva la passione di un’intera comunità. Nei ristoranti del borgo e nelle aziende agricole consorziate era stato possibile vivere esperienze di degustazione autentiche, scoprendo vini e piatti tipici del Monferrato.

Cocconato godeva inoltre di un microclima unico, tanto da essere conosciuto fin dall’Ottocento come la “Riviera del Monferrato”. Grazie a progetti innovativi come il Bio-monitoraggio con analisi del miele, il Consorzio aveva promosso non solo i prodotti, ma anche la qualità dell’ambiente e la salubrità delle colline.

Un mosaico di realtà diverse che, insieme, avevano contribuito a costruire un’identità forte e condivisa, facendo di Cocconato una meta d’eccellenza per chi cercava vino, cultura e ospitalità.

C.S.

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