Il benessere è un elemento fondamentale per la vita di ogni cittadino, indipendentemente dal proprio stato sociale o paese di provenienza. Non stupisce, di conseguenza, che la sanità sia uno degli indicatori principali per comprendere lo “stato di salute” di una nazione. Come noto, esistono differenze cospicue tra i sistemi sanitari mondiali, dovute a motivi di natura economica, politica e infrastrutturale, come vedremo nel prosieguo dell’articolo.
Sanità in Europa
Guardando in “casa nostra”, il sistema europeo è prevalentemente quello della sanità pubblica universale, nonostante la presenza di significative differenze tra paese e paese. Un approccio abbastanza similare è presente in Italia, Spagna e Inghilterra, dove viene garantita assistenza gratuita o a basso costo per i cittadini, nonostante sfide legate al finanziamento e alla gestione delle liste d’attesa.
Il modello di riferimento europeo, tuttavia, resta quello scandinavo, ben finanziato, accessibile e, soprattutto, fortemente improntato sulla prevenzione. In Germania, invece, il sistema è basato sulle assicurazioni obbligatorie, che coinvolgono indistintamente sia il pubblico che il privato e garantiscono una copertura quasi universale. Complessivamente, l’Europa resta una delle aree mondiali con la più alta qualità dei servizi sanitari, anche se l’invecchiamento globale della popolazione pone al centro dell’attenzione la sostenibilità dei costi.
Sanità in America
Nel continente americano, le differenze tra i vari servizi sanitari sono piuttosto marcate. Negli Stati Uniti, ad esempio, la sanità è notoriamente costosa ed è basata prevalentemente sul settore privato: gran parte della popolazione dipende da assicurazioni sanitarie, spesso legate al proprio lavoro. Va da sé, di conseguenza, che siano presenti forti diseguaglianze: chi ha un’assicurazione completa (ovvero, più costosa) può accedere a cure sanitarie di primissimo livello, mentre chi non può permettersela rischia di dover rinunciare a trattamenti fondamentali.
Scendendo più a sud, nei paesi latino-americani la situazione è totalmente differente. Paesi come Argentina e Brasile hanno introdotto sistemi sanitari che si pongono l’obiettivo di offrire una copertura universale, nonostante le ben note difficoltà legate a corruzione, burocrazia e scarsi investimenti. In altri stati sudamericani, come Cile e Colombia, sono presenti sistemi sanitari misti che cercano di coniugare pubblico e privato, ma le disparità territoriali rimangono molto forti.
Sanità in Asia
Le maggiori contraddizioni a livello sanitario, però, si registrano nel continente asiatico. In nazioni come Giappone, Corea del Sud e Singapore i sistemi sanitari sono efficienti, moderni e tecnologicamente avanzati e hanno consentito di aumentare l’aspettativa di vita dei cittadini; nel paese del Sol Levante, oltretutto, è presente un sistema di assicurazione sanitaria obbligatoria che garantisce cure accessibili.
Volgendo lo sguardo al Medio Oriente, segnaliamo il caso degli Emirati Arabi Uniti, dove il rapido sviluppo economico ha reso possibile la nascita di strutture ospedaliere di prim’ordine. Ed è per questo motivo che un numero crescente di cittadini e lavoratori stranieri decidono di dotarsi di un’assicurazione sanitaria dubai per accedere a cure private di qualità.
In altre zone asiatiche, però, la situazione è tutt’altro che analoga. Basti pensare a India, Bangladesh e Pakistan, che vivono difficoltà legate alla scarsità di ospedali pubblici, alla corruzione e alla mancanza di una copertura sanitaria per una vasta fetta della propria popolazione. Col passare degli anni, grazie allo sviluppo economico di alcuni dei paesi summenzionati, si sta verificando un progressivo miglioramento delle infrastrutture sanitarie.
Sanità in Africa
Le maggiori difficoltà sanitarie, come tristemente noto, si registrano nel continente africano: le carenze di infrastrutture, la mancanza di personale e le scarse risorse economiche mettono in grande difficoltà la maggior parte dei paesi. Le malattie infettive rappresentano tutt’oggi una grave minaccia, acuita dalla difficoltà di garantire programmi di prevenzione efficaci.
Alcuni stati, in primis Kenya e Sud Africa, hanno avviato riforme per migliorare i sistemi sanitari pubblici e attrarre investimenti esteri, ma la strada, come si suol dire, è ancora lunga. Negli ultimi anni, tuttavia, è aumentato il numero di paesi che stanno sperimentando forme di telemedicina e investendo in ospedali moderni, in particolar modo nelle capitali delle varie nazioni africane.
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