Non solo Fumetti - 06 luglio 2025, 06:30

Quando i fumetti diventano musica

Gli eroi di carta protagonisti di canzoni d’amore e di denuncia sociale

Quando i fumetti diventano musica

I fumetti, i cartoni e la musica si frequentano spesso. Viene immediatamente spontaneo associare a questo o a quell’eroe una canzone manifesto, che ne decanta i poteri e le virtù, lo celebra con rime baciate e semplici, facili da ricordare. Benché molti di questi brani non abbiano nulla da invidiare alla musica leggera più “adulta” (definiamola così), stiamo comunque parlando di sigle, canzoncine nate spesso per motivi meramente televisivi, per essere cantate a memoria dai bambini.

A parte qualche rara eccezione (vedi, ad esempio, l’arrangiamento della sigla di Goldrake di Alessio Caraturo, oppure gli album di duetti di Cristina D’Avena), raramente queste composizioni riescono ad andare oltre la funzione per la quale sono state create.

La versione “cantautorale” di Alessio Caraturo della sigla di Goldrake 

Uno dei duetti di Cristina D’Avena contenuti nell’album “Duets”. “Occhi di Gatto” feat Loredana Berté

Limitandomi per questo articolo alla sola Italia, ecco invece alcuni brani di musica leggera, cantautorale, che coinvolgono fumetti e cartoni e superano il concetto di sigla, assumendo a tutti gli effetti il ruolo di canzoni. Si tratta di alcuni pezzi in cui i personaggi delle nuvole parlanti vengono usati come pretesto, come metafora, per parlare di sentimenti, di attualità, per fare il ritratto di un momento storico, a volte con ritmo allegro e scanzonato, altre volte con lenta e densa malinconia.

La prima canzone di questa disamina sicuramente non esaustiva potrebbe essere “Fumetto” di Lucio Dalla, datata 1970: “Che mondo sarà / se ha bisogno di chiamare Superman / che mondo sarà [...] / Ecco perché siam tutti qui davanti a te, Charlie Brown”, diceva amaramente e profeticamente il cantautore bolognese, in quella che solo apparentemente era la sigla della trasmissione “Gli Eroi di Cartone”.

La canzone “Fumetto” di Lucio Dalla nella sigla della trasmissione “Gli Eroi di Cartone”

Nel 1975 i Nomadi cantavano “Gordon”, utilizzando Flash Gordon per rappresentare chi cerca la verità da solo, staccandosi dal “gregge”, anche a costo di essere dichiarato pazzo.

La canzone “Gordon” dei Nomadi

Nel 1976 era invece Renato Zero a cantare “Hanno arrestato Paperino”, critica in versi a un mondo che uccide la fantasia e l’innocenza della fanciullezza.

La canzone “Hanno arrestato Paperino” di Renato Zero

Lo stesso concetto, per certi versi, veniva ripreso nel 1992 dagli 883, nella celeberrima “Hanno ucciso l’uomo ragno”, canzone solo apparentemente orecchiabile e superficiale.

“Hanno ucciso l’uomo ragno” degli 883

Qualche anno prima, nel 1989, Eugenio Finardi aveva pubblicato il brano “Vil Coyote”. Non contento, si sarebbe ripetuto nel 1999, stavolta chiamando in causa in “Amami Lara”, Lara Croft, l’eroina del videogame Tomb Raider.

 “Vil Coyote” di Eugenio Finardi

Ci sono poi dei casi in cui il personaggio di turno è stato solamente citato, perché utile a fare atmosfera o a rendere immediatamente comprensibile il messaggio che l’autore intendeva trasmettere. E’ il caso, ad esempio, di “Freddo cane in questa palude”, brano del 1990 in cui Ligabue cita Zagor (“Io non ho con me il fucile / Ma mi sento come Zagor / Neanche questa volta mi fregano”).

Ancora a furor di metafora, non mancano personaggi dei fumetti utilizzati nelle canzoni di critica sociale. Alla fine degli anni ‘80, ad esempio, usciva un brano dei Litfiba che omaggiava, evocandolo soltanto nel titolo, Tex Willer.

“Tex” dei Litfiba

E’ invece del 1991 l’attualissima “Kryptonite” di Ivan Graziani, che affronta in maniera profetica, utilizzando Nembo Kid/Superman come spunto, il problema del bullismo e dell’emarginazione giovanile.

La canzone “Kryptonite” di Ivan Graziani

Nel 2011 Caparezza stravolge la marcetta di Topolino e la trasforma nella “Marchetta di Popolino”, una descrizione feroce e tagliente della società italiana contemporanea.

La “Marchetta di Popolino” di Caparezza

“Scooby Doo”, brano dei Pinguini Tattici Nucleari, pubblicato nel 2020, prende di mira invece l’ipocrisia celata dalle maschere che il mondo ci costringe a indossare.

 “Scooby Doo” dei Pinguini Tattici Nucleari

Fumetti usati per parlare di sentimenti?

In questo caso non si può non citare “Braccio di ferro” di Samuele Bersani (1996)...

 “Braccio di ferro” di Samuele Bersani

...O la più recente “Nessuno vuole essere Robin” di Cesare Cremonini (2018).

Il videoclip di “Nessuno vuole essere Robin”

Mi piace chiudere questo elenco con un pezzo di Simona Cipollone, altresì detta Momo, cantautrice meno conosciuta, ma molto raffinata, che nel 2001 ha scritto “Buongoverno”, una canzone che tramite diversi personaggi dei fumetti, fa un ritratto spietato di certi nostri governanti.

Il videoclip di “Buongoverno”

Insomma, stavolta l’unico modo possibile di salutarvi e augurarvi buon ascolto.

Ci rileggiamo la prossima settimana.

Thomas Pistoia

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