Non solo Fumetti - 01 giugno 2025, 06:30

Captain Ukraine e Handala: quando i fumetti raccontano la guerra

Dal Medio Oriente all’Europa dell’Est, il fumetto come strumento di memoria e resistenza

Captain Ukraine e Handala: quando i fumetti raccontano la guerra

Come abbiamo visto in più occasioni, i fumetti, nati spesso per lo svago di un pubblico bambino o adolescente, diventano invece strumenti di racconto, di memoria, specchi adulti in cui si riflettono usi, costumi, drammi e idee, dei paesi in cui sono ambientati. Possono diventare, come ogni forma d’arte, portatori di propaganda (è accaduto anche in Italia durante il fascismo) o ribellione e identificare, a seconda del momento storico in cui vengono pubblicati, la dittatura o la libertà. Possono anche aiutarci a comprendere meglio realtà dolorose e terribili.

Ho scelto, per questo articolo, due fumetti stranieri, opere invero poco o per niente conosciute in Italia. Entrambi raccontano, a loro modo, le guerre che devastano i paesi in cui sono ambientati.

Captain Ukraine è stato pubblicato dalla casa editrice francese Hexagon Comics nel 2022, ma l’autore, Jean-Marc Lofficier, pesca a piene mani da un fumetto omonimo del 1963, creato dall’italiano Enzo Chiomenti. Quest’ultimo narrava le gesta di Ivan Karine, capitano del XVII, nonché cosacco originario di Zaporiyia, regione del centro-sud dell’Ucraina.

La copertina del volume “Ivan Karine”

La nuova pubblicazione, oltre a contenere la ristampa del primo episodio di Chiomenti, mette in scena i Capitani Ucraina successivi, quelli del XIX, XX e XXI secolo, uniti in uno sforzo comune per combattere l’ingiustizia e la tirannia. Ed è qui che conosciamo appunto Nadiya Karine, la Captain Ukraine dei giorni nostri.

La copertina di Captain Ukraine

Con il volto coperto da un elmo d’acciaio, la tuta blu e gialla e lo scudo con il tridente dorato, l’eroina combatte per la libertà e l’indipendenza del popolo ucraino. A differenza dei suoi antenati che erano solo valenti atleti e grandi spadaccini, Nadiya indossando l’“Elmo di Chortytsia” e una cintura del potere alimentata da un cristallo magico, acquisisce anche dei superpoteri.

Comunque la citazione marvelliana è evidente ed è già nella copertina del volume. A parte lo scudo e alcuni riferimenti nel look, la scena riprodotta ricorda un celeberrimo albo di Capitan America del marzo 1941. In questo caso però, Hitler è sostituito da Putin.

La copertina di Captain America del marzo 1941

Il volume è stato pubblicato in inglese e francese e i proventi derivati dalla sua vendita sono stati devoluti alla Croce Rossa per i rifugiati ucraini.

Handala è nato, invece, dalla penna del vignettista Naji al-Ali nel 1969. E’ un bambino di dieci anni, raffigurato a piedi nudi e sempre di spalle. Ha i capelli arruffati, è vestito con abiti rattoppati. Le mani sono congiunte dietro la schiena, come se volesse esprimere silenziosamente una forma di resistenza.

In lui si concentrano molti simboli. La testa ricorda un sole, immagine del domani. I capelli, simili a spine, suggeriscono il bisogno di protezione. I piedi scalzi raccontano la sua povertà, come quella dei bambini nei campi profughi. La scelta di non guardare mai lo spettatore è un segno di dissenso verso l’oggi: solo quando il mondo cambierà, mostrerà il suo volto. Soltanto quando la sua terra sarà libera, si volterà. I suoi occhi, anche se nascosti, sono puntati verso i villaggi, verso il mondo. È rimasto bambino perché ha dovuto lasciare il suo paese da piccolo, e crescerà davvero solo quando potrà tornare a casa. Il suo sguardo è rivolto verso immagini crude, disturbanti, non fa sconti al lettore e presenta la realtà così com’è, tragica e orribile.

Una vignetta di Handala

Naji al-Ali, il suo autore, il cui nome per ironia della sorte significa “sopravvissuto”, fu ucciso con un colpo di pistola, il 22 luglio 1987, davanti alla sede londinese del quotidiano kuwaitiano Al Qabas. Il suo assassino risulta tuttora sconosciuto. A sopravvivere è stato invece il suo personaggio, che ancora oggi campeggia sui muri di Gaza, nei campi profughi e perfino nei cortei occidentali.

In Italia le strisce di Handala sono state pubblicate nel 2022 da Marotta&Cafiero nel volume “Handala, un bambino in Palestina”. 

La copertina del volume: “Handala, un bambino in Palestina”

Nel 2023, Eris Edizioni (che, nel 2013, aveva già pubblicato il libro “Filastin – L’arte di resistenza del vignettista palestinese Naji, Al-Ali”) ha dato vita all’iniziativa “Uniti a Handala per chiedere un immediato cessate il fuoco: 104 personaggi di 80 autori e autrici diversi”, che si è concretizzata nella realizzazione di un poster contenente le immagini di 104 personaggi dei fumetti ritratti di spalle, in segno di solidarietà verso il bambino di carta palestinese.

Il poster dell’iniziativa “Uniti a Handala per chiedere un immediato cessate il fuoco: 104 personaggi di 80 autori e autrici diversi”

Sognando un mondo in cui le guerre possano esistere soltanto nei fumetti e al cinema, noi ci rileggiamo la prossima settimana.

Thomas Pistoia

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