BuonGiro - 15 maggio 2025, 08:00

Pedersen "monstre", Zambanini ad un soffio dalla prima da pro: a Napoli i velocisti "delusi" si potranno rifare

Bel finale a Matera, Roglic e Caruso sugli scudi. Dietro Milan mancano però velocisti italiani

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Ad un passo dalla gloria. Dalla prima vittoria da professionista. Matteo Zambanini è arrivato ad un soffio da vincere la quinta tappa del Giro d'Italia con arrivo a Matera. Solo un Mads Pedersen monstre gli ha tolto la gioia più grande della carriera.

Però c'è da fare un ragionamento complessivo. Dietro a Jonathan Milan e all'exploit del corridore della Bahrain-Victorious (già quinto a Valona) c'è poco altro per l'Italia in volata. Fiorelli va per i 31 anni, Mozzato sta deludendo in questo avvio (ma non è il solo anche i favoriti Kooji, Groves e Bennett non sono partiti bene, anzi) e su Moschetti sono riposte tante aspettative. Viviani è a fine carriera.

Una difficoltà che si ripercuote non solo tra gli specialisti delle volate ma anche per quanto riguarda gli uomini di classifica e i passisti/scalatori. Tiberi e Ciccone faranno bene in questa edizione, Pellizzari farà il gregario di Roglic e Vendrame/Scaroni/Velasco e Bettiol (quest'ultimi faranno il Tour) sono discreti cacciatori di tappe ma al momento, non me ne vogliano gli altri corridori italiani, si fa fatica. Ganna a parte, lui è su un altro pianeta, gli manca solo la ciliegina di una classica.

Una menzione però la merita Jacopo Mosca. C'è tanto della vittoria di Pedersen di ieri. Il danese molto indietro ai -3 km sullo strappo finale e ai -1200 metri  era ancora in trentesima posizione ma grazie al lavoro di Vacek e proprio del 31enne di Savigliano è riuscito a portarsi a casa una tappa che sembrava persa. Sta facendo un lavorone immenso che va sottolineato.

Comunque che finale ieri. Ci hanno provato un po' tutti. Da Roglic a persino Caruso che ha provato ad anticipare con una fagianatina d'altri tempi. Bravo anche Pidcock che aspetta solo le strade bianche della Gubbio-Siena per far vedere tutte le sue qualità vista la vittoria della classica nel 2023.

Il pubblico continua a non tradire. La vera certezza del Giro.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati

6° Tappa, la Potenza-Napoli di 227 km. È la tappa più lunga di questa edizione del Giro d'Italia. Nella prima parte un continuo sali e scendi sulle montagne lucane dove i velocisti dovranno tenere duro se vogliono disputare la volata all'arrivo. La parte finale di tappa è invece caratterizzata dagli attraversamenti dei centri cittadini che porteranno nervosismo in gruppo. Ci potrebbe essere un avvio di tappa molto veloce perché i velocisti che tengono in salita vorranno fare fuori i colleghi veloci e allo stesso tempo davanti ci potrebbe essere una bella bagarre per andare in fuga.

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Luciano Parodi

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