Economia e lavoro - 13 maggio 2024, 07:00

Mercato immobiliare a Torino: in crescita i numeri degli affitti e calo delle compravendite

Torino è una piazza indubbiamente interessante da considerare quando si analizzano i numeri del mercato immobiliare in Italia

Mercato immobiliare a Torino: in crescita i numeri degli affitti e calo delle compravendite

Torino è una piazza indubbiamente interessante da considerare quando si analizzano i numeri del mercato immobiliare in Italia. Parliamo, infatti, di una città a forte vocazione industriale da sempre, facilmente raggiungibile da Milano - non a caso, molti professionisti che non possono permettersi i prezzi meneghini si orientano verso il capoluogo torinese, facendo vita da pendolari -  e caratterizzata dalla presenza di numerose attrattive culturali.

Se si guarda al comparto delle locazioni, nel 2023 è stato possibile apprezzare una crescita dei contratti pari al 21%. I canoni, invece, sono aumentati del 6,8% su scala annuale.

Tutti numeri più che previsti e frutto dell’innalzamento dei tassi da parte della BCE, che ha portato tantissime persone a temporeggiare la decisione dell’acquisto o a rinunciarvi direttamente, orientandosi, invece, sull’affitto.

Lo scorso anno, chi ha preso in affitto una casa a Torino ha speso mediamente 8,5 euro mensili al metro quadro.

A fronte dei numeri positivi delle locazioni, è possibile notare, tendenza che accomuna il capoluogo piemontese alle altre grandi città italiane, una perdita di quota delle compravendite.

Rispetto al 2022, il calo registrato lo scorso anno è stato pari al 2,1%, con una riduzione dei prezzi dell’1,1% e una media, a livello cittadino, paria a 1484 euro al metro quadro.

A calare drasticamente sulla piazza torinese sono stati gli acquisti di prime case, che sono stati interessati da una flessione, nel corso dei primi sei mesi dello scorso anno, del 41% su scala annuale.

Dati dell’ufficio studi di uno dei principali portali di annunci immobiliari in Italia, quelli relativi a Torino mostrano una città che, pur essendo caratterizzata da un mercato immobiliare meno oneroso rispetto a quello di Milano, risulta ancora poco accessibile, soprattutto per i single.

Torino, città poco accessibile per i single

In una società in cui le famiglie sono sempre meno numerose, è naturale riflettere più di quanto sia stato fatto in passato sull’accessibilità economica, per i single, dei vari servizi e prodotti.

Nel caso degli immobili da acquistare, Torino non è messa benissimo. Con un indice di sostenibilità - grandezza che valuta l’accessibilità, da parte delle famiglie, al mercato immobiliare - che ha perso il 4,3% in un anno, la piazza torinese vede solo il 20% delle abitazioni accessibili per un single intenzionato ad acquistare casa da solo.

Ovviamente tutto dipende anche dalla qualità dell’immobile e dalla pazienza di cercare l’annuncio giusto. Un approccio che sempre più persone stanno adottando è quello del focus sulla specializzazione, mettendo al bando contesti generici e scegliendo portali che, come Immobili Ovunque, sito che, in soli sei anni online, è già tra i più apprezzati nel settore, contengono solo annunci immobiliari pubblicati da agenzie immobiliari referenziate (guarda questa lista di case in vendita a Torino).

La situazione nel resto della Regione

Come stanno andando le cose nel resto della Regione? Nel 2023, la città piemontese più cara per chi ha acquistato casa è stata Verbania, con una media di 2230 euro al metro quadro (prezzo in crescita del 4% rispetto al 2022).

Ancora una volta, la provincia di Biella conquista la palma di zona più economica a livello regionale - e non solo - per le quotazioni immobiliari. La media del 2023, in crescita di oltre tre punti percentuali rispetto all’anno precedente, è stata di 570 euro al metro quadro.

In merito all’andamento della domanda, spiccano la flessione negativa del 10% che si è palesata in provincia di Torino e l’aumento del 24% e del territorio provinciale di Biella.

Il 2023 ha visto una perdita di quota dello stock immobiliare sul mercato in tutte le province. La situazione è migliorata negli ultimi tre mesi, fatta eccezione per il territorio della provincia di Verbano - Cusio - Ossola.

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