Il mondo aziendale sta vivendo un momento roseo, soprattutto per quel che riguarda le acquisizioni e le fusioni. Negli ultimi mesi si sono verificate numerose operazioni di alto profilo, riguardanti società di livello nazionale e internazionale, e non solo. Anche le piccole e medie aziende sono diventate improvvisamente protagoniste, con cifre in certi casi da record, e con acquisizioni del valore di svariati miliardi di dollari. Vediamo dunque di studiare gli scenari del 2022 e di scoprire gli errori da evitare.
Fusioni e acquisizioni: il boom del 2021 e le prospettive per il 2022
Il 2021 è stato un anno particolarmente prolifico per il settore delle fusioni e delle acquisizioni di aziende. Si è trattato di un momento di forte accelerazione, spinto dal post-pandemia, e favorito da un processo di globalizzazione sempre più avanzato. Per quel che riguarda i dati, il controvalore di queste operazioni ha superato una quota di 4.000 miliardi di dollari (+31%), con oltre 49 mila operazioni concluse nel 2021 (aumento del 47% rispetto al 2020). Alcune grandi operazioni a livello europeo ed internazionale hanno riguardato, ad esempio, l'acquisizione di Usa Alexion da parte di Astrazeneca.
Non a caso, i settori del farmacologico e del biotech sono stati in assoluto i più ricchi e prolifici dal punto di vista delle acquisizioni e delle fusioni. Quali sono, invece, le prospettive per questo 2022? La crisi economica e l'inflazione avranno chiaramente un impatto sul numero delle operazioni e sugli importi, ma in linee generali ecco cosa prevedono gli esperti: nonostante tutte le difficoltà del caso, il mercato nel 2022 dovrebbe stabilizzarsi. In sintesi, non si dovrebbero verificare né un crollo né un'ulteriore espansione del settore.
Gli errori da non fare durante un’acquisizione
Il momento attuale, quindi, viene caratterizzato da un clima di cauto ottimismo. Le aziende che intendono operare nel settore delle fusioni e acquisizioni devono comunque imparare dagli errori del passato, ed evitare di ripeterli.
Il primo suggerimento è di valutare con attenzione i rischi connessi all'acquisizione di una società, effettuando tutti i controlli del caso. Prima di procedere con la firma del contratto, dunque, è bene prendere tutte le dovute precauzioni. Si parla ad esempio della verifica del codice fiscale che, come riportato da alcuni approfondimenti, ha una funzione assimilabile a quella della partita iva.
Inoltre, si suggerisce di fare attenzione al peso del brand che si sta per acquisire, controllando che nei suoi confronti vi sia una percezione positiva da parte dei potenziali clienti. Ovviamente un'attività potenzialmente di successo non è detto che sia adatta per arricchire un business già avviato: in altre parole, bisogna valutare la coerenza di quell'attività con il core business della società che la acquisirà, a meno di non volersi espandere in altri settori.