Sono 77 in tutto, i Distretti del commercio che si sono presi l'incarico di rilanciare i consumi e custodire - al tempo stesso - le tradizioni e i negozi di vicinato. E "marketing territoriale", quello che la Regione vuole mettere in campo. E per farlo ha presentato anche la "bandiera" sotto la quale i Distretti potranno marciare fin dal primo giorno della loro attività. Un logo che richiama la bandiera del Piemonte e poi una caratteristica specifica, per ogni Distretto.
Coinvolti un Comune su due per rilanciare il territorio
"I Distretti urbani del Commercio mette a sistema tutti gli sforzi, pubblici e privati, per mettere in luce gli attori locali - spiega l'assessore regionale al Turismo e al Commercio, Vittoria Poggio - Una strategia unitaria che può rivelarsi uno strumento efficace dopo i tanti sacrifici sopportati fin qui e dopo le chiusure che si sono verificate anche nella nostra regione".
La risposta è stata importante, praticamente tocca una municipalità su due in Piemonte: "Abbiamo coinvolto 513 Comuni, si tratta di un grande successo e questo ridarà vita a tutti i nostri territori".
Un logo comune, con 77 varianti
I loghi sono stati realizzati da un’agenzia su mandato di VistPiemonte e della Regione. Quello unico comune a tutti riproduce la bandiera del Piemonte su sfondo blu circondato da un semicerchio, simbolo della circolarità a cui si ispira la filosofia di tutti i distretti con la dicitura «Distretti del Commercio del Piemonte». La seconda parte è dedicata e personalizzata in relazione alle peculiarità di ciascuno ed è stata realizzata concordando grafica e testo con ciascuno dei 77 ambiti urbani e diffusi.
[Il logo del Distretto del Commercio di Torino]
Sulla scia della Lombardia
Nati nelle più importanti città d'Europa già negli anni ’90, i Distretti si sono riversati velocemente in numerosi centri cittadini in tutto il mondo. In Italia, la prima a dotarsi di questi ambiti commerciali è stata la Regione Lombardia, con un bando nel 2008.
L’idea è di creare un sistema strutturato e organizzato territorialmente, capace di polarizzare le attività commerciali, insieme ad altri soggetti portatori di interesse quali il Comune, le associazioni imprenditoriali, le imprese e i consumatori. Da qui la collaborazione pubblico-privata è diventata un elemento fondante per le strategie unitarie del Distretto.