Politica - 02 marzo 2022, 13:25

Ucraina, Cirio: "In Piemonte porte aperte a chi scappa dalla guerra". Allasia: "Il conflitto non è mai la soluzione"

Il Consiglio regionale esprime solidarietà. Frediani: "Oltre a illuminare Palazzo Lascaris di giallo e blu, esponiamo la bandiera della pace". Grimaldi: "Facciamo un riferimento chiaro alla necessità della pace"

Palazzo Lascaris illuminato di giallo e blu per l'Ucraina

Palazzo Lascaris illuminato di giallo e blu per l'Ucraina

"La guerra non è mai una soluzione, la nostra speranza è che inizi al più presto il processo di pace. Abbiamo già fatto riunioni dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale con i capigruppo e con la Giunta, e abbiamo approvato un ordine del giorno del Comitato regionale dei Diritti Umani in cui condanniamo la guerra ed esprimiamo la nostra solidarietà al popolo ucraino". In apertura della seduta di oggi, il presidente dell'Assemblea legislativa piemontese, Stefano Allasia, ha pronunciato queste parole, presentando il documento dell'Udp sulla crisi ucraina, poi approvato dal Consiglio regionale.

"Ora le questioni che dobbiamo affrontare - ha sottolineato Allasia - sono molteplici, a partire dall'accoglienza, che è una delle più urgenti. Siamo fortemente preoccupati per la sorte dei bambini, delle donne e degli anziani che fuggono da questa assurda guerra". Dopo l'introduzione di Allasia sono intervenuti capigruppo ed esponenti di tutte le forze politiche, che hanno manifestato la volontà di ritirare i documenti preparati da ciascun partito per convergere su un documento unico, in modo che il Consiglio piemontese si esprima sulla guerra in Ucraina "con una voce sola". Per farlo, le opposizioni hanno chiesto che il documento dell'Ufficio di presidenza accolga le istanze da loro presentate, come quella della capogruppo M4o Francesca Frediani, di esporre la bandiera della pace sulla facciata di Palazzo Lascaris o quella del capogruppo Luv Marco Grimaldi di affiancare alla condanna "un riferimento vero alla necessità dell'avvio di un processo di pace".

“Il Gruppo del Partito Democratico condivide con convinzione l’ordine del giorno, scritto dal Comitato regionale per i diritti umani, di solidarietà al popolo ucraino. La posizione del nostro partito è di netta condanna alle azioni di guerra di Putin e della Russia, atti che rappresentano un vero e proprio attentato alla pace internazionale. Deve essere rispettato il diritto internazionale umanitario e le popolazioni civili devono essere protette. Manifestiamo la nostra vicinanza ai cittadini ucraini, vicinanza che si tradurrà in aiuti concreti e nell’apertura delle nostre frontiere e delle nostre case a coloro che stanno fuggendo dagli orrori della guerra” ha dichiarato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

In coda alla discussione è intervenuto il presidente Alberto Cirio: "Il Piemonte - ha detto - non solo condanna una guerra ingiustificata e ingiustificabile, ma vuole andare oltre e lo farà in maniera concreta. Porte aperte a chi scappa dalla guerra". Cirio ha poi annunciato la costituzione del coordinamento 'Emergenza Ucraina', nella sede della presidenza del Consiglio regionale, coinvolgendo il console onorario ucraino a Torino e l’ambasciatore ucraino a Roma.

"Abbiamo subito attivato - ha poi sottolineato Cirio - il nostro ospedale da campo, che è pronto a partire con la nostra equipe medica. Insieme a questo abbiamo preparato la raccolta dei materiali medicali che invieremo, e con Federfarma stiamo raccogliendo i medicinali che serviranno. Accanto a queste iniziative, che hanno una regia nazionale, ne abbiamo attivate altre più locali: una raccolta di fondi con Specchio dei Tempi per sostenere le famiglie che vorranno accogliere i profughi che scapperanno dall'Ucraina, e ci stiamo organizzando per istituire una sorta di voucher che servirà per sostenere economicamente le famiglie che ospiteranno gli ucraini in fuga. Inoltre abbiamo aperto i nostri ospedali. Presto arriveranno al Regina Margherita nove bambini che devono essere sottoposti a cure oncologiche con i loro familiari. Mi è stato chiesto dall'ambasciatore ucraino quanti potremmo accoglierne, io ho risposto: 'tutti quelli che possiamo curare'. Il Piemonte si sta mostrando ancora una volta accogliente, e la solidarietà non si fa a parole ma con i fatti".

Daniele Angi

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