“La realizzazione della Tangenziale Est è basilare, quell’opera è il motore pulsante di un Piemonte che necessita di quel pezzo di strada”. Ad affermarlo è Gianluca Gavazza, consigliere regionale della Lega, in merito all’ordine del giorno proposto al Consiglio regionale per sensibilizzare la Giunta a portare avanti un’istanza a livello statale per la realizzazione dell’infrastruttura.
“Parliamo di 20 i km che andrebbero a chiudere il grande anello della tangenziale di Torino: Milano e Roma, grandi città, hanno tutte un anello che gira intorno a loro. Torino lo chiede dagli anni ’70” ha ricordato Gavazza. Il consigliere regionale ha poi ripercorso la cronistoria di un’infrastruttura più volte pensata e discussa ma mai realizzata, dagli anni ’70 a oggi.
E’ dai tempi dell’inaugurazione della Torino-Piacenza, autostrada che andò a unirsi alla già presente Torino-Milano che la politica ha sempre ipotizzato di costruire un anello di congiunzione tra le due infrastrutture: “Nel ’76 venne realizzata la tangenziale di Torino da Settimo a Santena: si parlò di chiudere l’anello già in quell’occasione, poi tutto slittò di qualche anno e si arrivò agli anni ’90, quando l’allora sindaco di Chivasso Renato Cambursano fece si che la barriera di Torino-Milano venne spostata da Settimo a Rondissone e venne realizzato il tratto dell’uscita Chivasso Est. Quell’uscita, a quel tempo, sarebbe arrivata tra Santena e Villanova d’Asti per chiudere l’anello. Cosi non fu”.
L’occasione di realizzare la Tangenziale Est venne poi sprecata anche nel 2010, quando venne inaugurato il ponte che collega la S11 con la 590: anche in quel caso, a parte l’opera per collegare Brandizzo alla piana di San Raffaele, si arrivò a un nulla di fatto.
Ecco perché, secondo Gavazza, i tempi sono ormai maturi per chiudere finalmente l’anello attorno a Torino: “L’importanza del tratto è basilare. Andrebbe a garantire un risparmio in termini di spese e costi per l’autotrasporto e meno inquinamento, a favore dell’ambiente. Avremo anche meno consumo del suolo, perché l’alternativa è allargare l’attuale tangenziale di una corsia. Pensate quanto consumo di suolo ci sarebbe nell’allargare un anello di 57 km, in confronto a un tratto di 20km circa per collegare l’A4 alla A21”.
Il consigliere regionale della Lega, infine, ha fatto il punto sulla Chivasso-Brozolo: “I lavori di pulizia della ferrovia sono iniziati e sono a buon punto. Si è arrivati all’altezza di Monteu da Po e ci auguriamo che per l’autunno prossimo la linea sia completamente pulita. Questo sarà già un passo avanti, poi capiremo quello che potremo fare”.