Economia e lavoro - 26 aprile 2021, 07:00

Allenarsi a Bridge: le video lezioni online anche dalle associazioni piemontesi

Sono sempre di più ormai le attività che è possibile svolgere interamente online: dal lavoro in smart working ai corsi di studio in e-learning, dall’esercizio fisico seguendo le lezioni in streaming ai giochi come gli scacchi o le carte.

Allenarsi a Bridge: le video lezioni online anche dalle associazioni piemontesi

Sono sempre di più ormai le attività che è possibile svolgere interamente online: dal lavoro in smart working ai corsi di studio in e-learning, dall’esercizio fisico seguendo le lezioni in streaming ai giochi come gli scacchi o le carte. E proprio sulla scia di questo trend sempre più diffuso, la Federazione Italiana Gioco Bridge ha realizzato una serie di lezioni in video – di cui avevamo parlato in questo articolo – che è possibile seguire completamente da remoto. Prima di capire come funzionano i corsi in videoconferenza, però, cerchiamo di spiegare cos’è il Bridge e perché è uno dei giochi di carte più famosi e diffusi nel mondo.

Successore del Whist, si è diffuso in Inghilterra tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. In Italia viene riconosciuta come attività sportiva dal Coni a partire dal 1993. Le regole sono piuttosto articolate: si gioca innanzitutto tra quattro giocatori, che formano due coppie contrapposte, utilizzando un mazzo di 52 carte francesi senza jolly. I partecipanti si siedono uno di fronte all’altro e prendono i nomi dei gruppi cardinali: Nord/Sud giocano contro Est/Ovest. I movimenti si svolgono da sinistra a destra, in senso orario quindi, e una sessione di gioco è caratterizzata da più distribuzioni di carte (dette “mani”, con tredici prese possibili). Le fasi principali sono sostanzialmente due: la dichiarazione che stabilisce il “contratto” (ovvero il seme di “atout” e il numero di prese che si prevede di fare) e il gioco della carta. L’obiettivo è ovviamente quello di ottenere il maggior numero di punti e quindi fare più prese degli avversari.

Il Bridge come sport agonistico si pratica in gare svolte sia a coppie che a squadre. I risultati determinano anche l’inserimento in alcune categorie – un po’ come capita negli scacchi – che sono Grand Masters, World Masters e Life Masters a livello mondiale; Masters a livello europeo; prima, seconda, terza categoria e non classificati a livello italiano.

Tutto questo viene insegnato, appunto, nel corso realizzato dalla Federazione Italiana Gioco Bridge e diffuso in digitale sul territorio attraverso le scuole e le associazioni che hanno deciso di prendere parte all’iniziativa. In Piemonte, ad esempio, sono in tutto ventotto, di cui ventuno associazioni e sette scuole di Bridge tra Torino, Pinerolo, Buriasco, Ivrea e Chieri.

I corsi possono essere seguiti in gruppi composti da quattro persone, tramite una videoconferenza, con un istruttore ufficiale della Federazione. Gli studenti possono scegliere se mostrare la propria immagine oppure no e, soprattutto, possono interagire sia tra loro che con l’insegnante. Può accedere alle lezioni chi parte completamente da zero e non ha alcuna nozione del gioco, ma anche chi possiede già una conoscenza base e vuole semplicemente condividere questa esperienza con altre persone. Oltre a prendere lezioni, infatti, sarà anche possibile fin da subito giocare a Bridge con gli altri partecipanti al corso ed effettuare alcune partite, un po' come succede in un casinò online quando si gioca alle slot o a blackjack, sotto la guida interattiva di un istruttore.

L’età dei partecipanti a questi corsi varia considerevolmente: si va dai giovanissimi agli ottantenni. Nel nostro paese sono infatti oltre due milioni i tesserati alla Federazione e alcuni di questi hanno addirittura cento anni. I vari albi regionali contano inoltre almeno 330 docenti e 530 arbitri.

Un altro aspetto fondamentale che i corsi online hanno contribuito a sviluppare è la sempre più rapida digitalizzazione degli over 70. Unendo la passione per il Bridge, estremamente diffusa in questa fascia d’età, alla possibilità di fruirne da remoto, si è infatti spinta un’intera generazione verso l’utilizzo di dispositivi come tablet, netbook o smartphone, sfruttando l’occasione di avvicinarsi maggiormente al mondo virtuale.

“Sono davvero numerosi gli ottantenni e ultra ottantenni che hanno deciso di diventare maggiormente tecnologici spinti dal desiderio di continuare a coltivare la loro passione pur rimanendo in casa – ha dichiarato Francesco Ferlazzo Natoli, presidente della Federazione Italiana Gioco Bridge –. Il Bridge infatti è un’attività intellettuale che aiuta a stimolare e allenare la mente anche delle persone più anziane”.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU