Un lavoro di indagine, per conoscere la soddisfazione dei pazienti dell'ospedale. Ma anche per raccogliere eventuali criticità.
E' il lavoro svolto dai ragazzi dell'l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Plana” di Torino. Nelle scorse settimane hanno partecipato al progetto di Alternanza Scuola–Lavoro denominato “Centro Cortesia, ovvero il volontariato in campo”, nato dalla sinergia tra l’Associazione Lilt (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) e l'Asl To 4. Per otto ore al giorno hanno affiancato le volontarie e i volontari della Lega Tumori che operano al Centro Cortesia dell’Ospedale di Chivasso, Maddalena Andrasi Gyongyi, Alberto Studioso e Mauro Desso. A coordinarli, la dottoressa Ana Rosa Ferreira Ramos.
I risultati sono stati presentati sabato mattina, 5 ottobre, al ristorante La Locanda del Sole.
"Le indagini di soddisfazione degli utenti - hanno dichiarato - rappresentano un'opportunità per attuare interventi di miglioramento della qualità dei servizi e per adattarli alle esigenze dei cittadini". Inoltre, è la prima volta che alcuni studenti lavorano all'interno di un ospedale per un progetto di alternanza.
I risultati molto positivi per quanto riguarda la cortesia degli operatori
I dipendenti hanno ottenuto risultati molto positivi per quanto riguarda la cortesia degli operatori (l' 87,3 per cento degli intervistati ha dato voti da 6 a 10), la chiarezza delle informazioni (85,6 per cento) e tutela della privacy (94 per cento).
Molto apprezzata, anche la scelta di utilizzare la cartellonistica e non le segnalazioni a pavimento per indicare le aree dell'ospedale.
Una valutazione negativa è invece andata ai tempi di attesa in Pronto Soccorso. Solo il 18,7 per cento degli intervistati ha dato infatti una risposta positiva. A giustificare l'allungamento dei tempi d'attesa è l'utilizzo dei codici di priorità d'accesso in base alla gravità del paziente.
Per quanto riguarda le visite ambulatoriali, più che i tempi d'attesa, la vera criticità è la carenza di medici specializzati in gastroscopia/colonscopia, visite oculistiche e allergologiche.
"Come previsto dalla normativa regionale, per ovviare alla carenza di medici specialisti nel 2019 sono stati resi operativi accordi con strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Regionale che erogano le prestazioni con il solo pagamento del ticket, se dovuto - ha reso noto l'Asl -. Sempre come previsto dalla normativa regionale, nel 2019 l'azienda ha richiesto ai propri medici specialisti di effettuare visite in libera professione con costi a carico dell'azienda per determinati esami e visite con tempi di attesa critici".